Indagine. Una piccola impresa edile su 4 lavora col Superbonus ma ci sono problemi con la burocrazia
Lo segnala una survey di Confartigianato condotta su 2.400 piccole e medie imprese, che lamentano problemi con gli uffici pubblici in un caso su due
Il 23% delle micro e piccole imprese delle costruzioni ha già ricevuto segnali di mercato di utilizzo del superbonus, dai primi contatti e preventivi, fino all’inizio lavori. Tra queste, il 52,3% segnala il ritardato inizio delle attività a causa di problemi burocratici, legati a sanatorie ad esempio, e il 42,5% indica la mancata risposta di uffici comunali e pubbliche amministrazioni. I dati emergono da un’indagine condotta su oltre 2.400 micro e piccole imprese, realizzata in collaborazione con l’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia e pubblicata nell’11° report Covid-19 della confederazione.
Una quota di imprese pari al 71,6% segnala la mancata risposta degli uffici pubblici nei comuni con oltre 10mila abitanti, doppia rispetto al 36,9% rilevato nei comuni meno popolosi. A fronte di un’ampia diffusione del lavoro a distanza della PA durante la pandemia (oltre il 30%), una carente organizzazione dei flussi di comunicazioni telefoniche e di e-mail può generare difficoltà insostenibili nell’ottenere risposte dagli uffici pubblici, ancor più necessarie a fronte di interventi complessi, come quelli incentivati dal superbonus. Infine, l’indagine evidenzia la presenza di diffuse difficoltà, rilevate nel 47,8% dei casi, nella gestione dell’asseverazione e del visto di conformità.