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Legno per le scuole e cappotto per i palazzi. A Milano crescono eco-edifici

where Milano when Lun, 21/01/2013 who matteo

A che punto è la sfida ai “buchi energetici” dell’edilizia? Ne parliamo con Lucia Castellano, assessore alla Casa, demanio e lavori pubblici del comune di Milano, che in queste ore lascia palazzo Marino per candidarsi alla regione Lombardia a fianco di Umberto Ambrosoli

di Matteo Cislaghi

Gli edifici scolastici di Milano, e più generale della Lombardia, sono dei “buchi energetici”. Nati in buona parte alla fine degli anni Sessanta, in pieno “baby boom”, vanno ripensati e riqualificati “anche perché in diverse strutture è ancora presente l’amianto”. Questo il senso del lavoro sull’efficienza energetica e ambientale portato avanti in questi mesi da Lucia Castellano, assessore alla Casa, demanio e lavori pubblici del comune di Milano, che in queste ore lascia palazzo Marino per candidarsi alla regione Lombardia a fianco di Umberto Ambrosoli.
Una soluzione agli sprechi possono essere le scuole in legno, come spiega l’ex direttrice del carcere di Bollate a e-gazette: “Attenzione, non si tratta di prefabbricati o sistemazioni provvisorie – avverte Castellano – ma di edifici sicuri, ignifughi, belli e tanto efficienti da meritare la classe energetica A”. Per costruire ex novo una scuola tradizionale servono circa due anni e mezzo. Il legno accelera i tempi: sei mesi per la gara e altri tre per assemblare l’edificio. E in un anno si possono aprire le porte ad alunni e insegnanti.
I costi per la costruzione di questi edifici green, già sperimentati con successo nelle Marche e in Emilia, non sono più bassi del cemento, però il risparmio in energia e manutenzione è assicurato. 

Cappotti termici e gare sbloccate – Scuole, ma non solo. “In regione voglio portare l’esperienza del comune di Milano anche in tema di edilizia popolare sostenibile, che abbiamo sviluppato con la partecipazione ai bandi ministeriali ed europei per l’efficienza”, riprende Castellano. Si va dalle ristrutturazioni con l’applicazione del cappotto termico agli edifici più “spreconi”, alle costruzioni ex novo, come nel caso dei sessanta appartamenti del quartiere Corvetto finanziati con fondi statali (16 milioni di euro, ai quali il comune ha contribuito in parte) “sbloccati da un bando ministeriale che giaceva inutilizzato dal 2008 – ricorda l’assessore. – Un fatto inaccettabile in un momento in cui la crisi taglia pesantemente le risorse”.
Proprio pochi giorni fa, infine, è partita a Milano la fase esecutiva del Piano per l’efficientamento delle proprietà comunali. Gli immobili pubblici del capoluogo lombardo e della sua provincia diventeranno più “eco” grazie al “Patto dei sindaci” e all’erogazione di un prestito di 65 milioni di euro dalla Bei, la Banca europea degli investimenti.

Ambiente: “Occhio alle speculazioni” – L’ambiente è un terreno centrale ma delicato, “non immune da speculazioni”, osserva Castellano. Un esempio? “Il progetto di per il cosiddetto asfalto mangia smog che abbiamo ereditato dalla precedente giunta – risponde l’assessore. – Era impensabile rifare l’intera pavimentazione della città con una tecnologia il cui rapporto costi benefici è decisamente sbilanciato a favore dei primi. Ci sono strategie più sostenibili per ridurre l’inquinamento”.
Senza dimenticare i bandi di gara e la responsabilità delle imprese: “La nostra amministrazione sta privilegiando le offerte vantaggiose rispetto a quelle al massimo ribasso. Una regola – conclude – che difendo e ripropongo”. 

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