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Nuova vita agli immobili pubblici: così parte il Piano Città a Torino

where Torino when Ven, 04/04/2025 who roberto

Dal complesso della Basilica di Superga all’ex Manifattura Tabacchi, dove sorgerà un sistema di housing per universitari, sotto la Mole si punta alla rigenerazione urbana. Tredici le aree di proprietà della Pa coinvolte.

Il complesso della Basilica demaniotorino_0.jpgdi Superga, con nuovi servizi a pellegrini e turisti e lo sviluppo di funzioni culturali. L’ex Manifattura Tabacchi, che sarà trasformata in un polo culturale, archivistico e universitario con housing e servizi. Le caserme Amione, La Marmora e Dabormida, future Cittadella dell’amministrazione pubblica e Museo d’artiglieria. L’area ex Fimit, destinata a parco urbano, e il distaccamento del Lingotto che diventerà la nuova caserma dei Vigili del fuoco. Sono questi alcuni degli immobili di proprietà dello Stato coinvolti nel Piano Città firmato a Torino dall’Agenzia del demanio con il Comune: un accordo finalizzato alla rigenerazione del patrimonio immobiliare sotto la Mole, con vista privilegiata sull’efficienza energetica.
 
Focus sull’efficienza energetica
Il Piano Città degli immobili pubblici seleziona un primo portafoglio immobiliare di tredici beni (dieci di proprietà dello Stato e tre del Comune). Potranno essere aggiunti ulteriori beni da valorizzare, anche con il coinvolgimento di altri enti e istituzioni, fanno sapere i promotori.
In particolare, il Piano “individua le azioni prioritarie di recupero funzionale degli immobili pubblici e la loro restituzione alla vita attiva dei cittadini, in ragione delle esigenze logistiche delle amministrazioni e ai fabbisogni del territorio”, si legge in una nota. “Accanto al finanziamento pubblico saranno attivati capitali privati e competenze, con operazioni di partenariato che coniughino obiettivi di innovazione, ambientali e sociali”.
 
Dal Verme: “Un futuro che muove dall’identità”

“La firma di oggi”, spiega il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, “si inserisce nell’impegno che, come amministrazione, stiamo portando avanti per valorizzare il patrimonio degli immobili pubblici, sia attraverso interventi di rigenerazione urbana ed efficientamento energetico, sia con progettualità che possano trovare nuove vocazioni per spazi dismessi. In questo senso”, prosegue il primo cittadino, “la collaborazione tra istituzioni è strategica e con l’Agenzia del demanio esiste già un percorso avviato che ha portato, ad esempio, all’accordo per la rifunzionalizzazione degli ex uffici dei giudici di pace nel quartiere Vallette e ad altri interventi sul territorio”.
“La più grande innovazione sta nella capacità di cambiare e guardare al futuro partendo dalla propria storia e identità”, integra la direttrice dell’Agenzia del demanio, Alessandra dal Verme. “Penso, come esempi, alla valorizzazione del complesso della Basilica di Superga, luogo di memoria, bellezza architettonica e accoglienza, all’ex Manifattura Tabacchi che si apre ai privati come opportunità per offrire nuovi spazi alla Torino industriale, promuovere cultura, sport e residenzialità per gli studenti”.
 
Nella foto, la presentazione del Piano alla stampa.

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