Pompe di calore: 80 impiantisti lombardi formati per la transizione energetica
L’iniziativa, promossa da Cna Milano, ha posto al centro una tecnologia chiave per ridurre consumi energetici ed emissioni nel settore edilizio. Gli esperti: ora servono incentivi statali, come il Conto Termico 3.0, per supportare utenti finali e aziende.
Formazione tecnica e pratica per ottanta impiantisti lombardi: è questo il risultato del progetto “Cna 2024: energy transition in buildings”, che si è concluso la scorsa settimana al Polo per l’innovazione tecnologica di Dalmine (Bergamo; nella foto i relatori e i formatori). L’iniziativa, promossa da Cna Milano, ha posto al centro le pompe di calore, tecnologia chiave per ridurre consumi energetici ed emissioni nel settore edilizio.
Il percorso formativo ha incluso quattro webinar tematici, con oltre settecento partecipazioni complessive, e attività in presenza presso l’Accademia Impiantisti. I partecipanti hanno affrontato le sfide reali dell’installazione e manutenzione delle pompe di calore, confrontandosi con esperti del settore.
“Le tecnologie sono diventate più complesse”
“Il progetto ha contribuito a superare il preconcetto legato all’impresa termoidraulica tradizionale, storicamente focalizzata su gas e biomassa”, ha spiegato Gualtiero Fiorina, referente Cna installazione impianti Lombardia. “Ha spinto gli operatori a comprendere l’importanza di installare correttamente le pompe di calore, che richiedono condizioni molto precise, legate sia all’edificio che al contesto territoriale”.
Durante l’incontro, si è discusso delle difficoltà operative che il settore incontra: dai costi iniziali alla complessità tecnica, passando per la necessità di migliorare la comunicazione verso l’utente finale.
Alice Tura, della direzione Ambiente e clima della regione Lombardia, ha sottolineato: “Le pompe di calore sono centrali nel nostro piano, ma presentano criticità legate all’installazione, alla rete elettrica e alle opportunità territoriali. L’aumento della domanda elettrica può infatti creare difficoltà infrastrutturali”. “Le tecnologie sono diventate più complesse, quindi è fondamentale accompagnare gli installatori con formazione teorica e pratica”, ha confermato Davide Corradini, presidente dei Frigoristi di Cna nazionale.
Le azioni da intraprendere
Ora, per le pompe di calore, le azioni da intraprendere includono incentivi statali, come il Conto Termico 3.0, per supportare utenti finali e aziende, che devono affrontare costi di formazione e attrezzatura, hanno chiesto gli esperti.