Scatta il decreto efficienza. Bonus da 1,38 miliardi per le case popolari
Obiettivo, ridurre i consumi migliorando di almeno il 30% l’efficientamento energetico degli edifici Erp e dei condomini abitati da famiglie a basso reddito. Il via libera della Conferenza unificata.
Un nuovo capitolo del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) entra nel vivo. È entrato in vigore il decreto del 9 aprile firmato dal ministro per gli Affari europei, di concerto con il ministero dell’Economia, parte dell’attuazione della misura RepowerEu. In campo ci sono 1,381 miliardi di euro per riqualificare energeticamente l’edilizia residenziale pubblica e i condomini abitati da famiglie a basso reddito.
L’obiettivo è ridurre i consumi migliorando di almeno il 30% l’efficienza degli edifici interessati. Il programma punta anche a eliminare completamente l’uso di fonti fossili negli impianti sostituiti. Due terzi delle risorse saranno destinate alle case popolari, il restante terzo ai condomini con nuclei in difficoltà economica. Una scelta che mira a un impatto equo, su scala nazionale. Il decreto è stato approvato dopo il via libera della Conferenza unificata e vede il Gestore dei servizi energetici (Gse) nel ruolo di soggetto attuatore.
Il cappotto e le altre misure finanziabili
Tra gli interventi finanziabili rientrano il cappotto termico, la sostituzione di infissi, l’installazione di pompe di calore, impianti fotovoltaici e sistemi di automazione. È previsto anche l’aggiornamento dell’illuminazione e il collegamento a reti di teleriscaldamento. Le domande dovranno dimostrare il salto di efficienza richiesto e saranno favorite le proposte che non hanno già beneficiato di incentivi pubblici negli ultimi cinque anni. Saranno considerati prioritari i progetti già dotati di studio di fattibilità. “È un intervento strutturale che guarda alle fasce più vulnerabili e crea lavoro nel settore dell’efficienza energetica”, ha spiegato un portavoce della Struttura di missione Pnrr.
Il ruolo delle Esco
Altro punto chiave della misura è il coinvolgimento delle Esco (Energy service companies), che potranno contare su un contributo a fondo perduto del 65% e, tramite accordi bancari, su un ulteriore prestito fino al 35% dei costi. Il Gse valuterà la coerenza dei progetti con gli obiettivi europei e nazionali di transizione ecologica.
Il decreto si inserisce nel quadro più ampio del piano RepowerEu, pensato per ridurre la dipendenza energetica dall’estero e accelerare la decarbonizzazione. Insieme agli altri investimenti previsti dal Pnrr, rappresenta “un’occasione unica per modernizzare l’edilizia italiana e combattere la povertà energetica”, sintetizza in una nota la Struttura di missione Pnrr.