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In agosto consumi elettrici in forte rialzo, valori superiori al 2019

where Roma when Mar, 05/10/2021 who roberto

Fabbisogno nazionale a 26,8 miliardi di kWh, pari a +2,7% sul 2020 e +2,4% sul 2019. Rinnovabili al 41%: in aumento idroelettrico, eolico e fotovoltaico

Ad agosto i consumi di energia energia-elettrica.jpgelettrica in Italia hanno fatto registrare una forte crescita, con valori decisamente superiori anche a quelli del periodo pre-Covid. Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, il fabbisogno elettrico mensile è stato pari a 26,8 miliardi di kWh: la domanda risulta in crescita del 2,7% rispetto ad agosto del 2020 e del 2,4% su agosto 2019. Incrementa anche la quota di fonti rinnovabili: le energie pulite hanno coperto il 41% della richiesta elettrica mensile, a fronte del 39% di un anno fa e del 37% del 2019. Nel dettaglio, il mese di agosto ha avuto un giorno lavorativo in più (22 vs 21) e una temperatura media mensile inferiore di circa 0,4 °C rispetto ad agosto del 2020. Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, risulta in crescita del 2,4%.
 
Dato per zone e primi otto mesi
A livello territoriale, la variazione tendenziale di agosto è stata ovunque positiva: +0,8% al Nord, +3,1% al Centro e +5,9% al Sud. In termini congiunturali, il valore destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura ha fatto registrare un aumento dell’1,7% rispetto al mese precedente (luglio 2021). Nei primi otto mesi del 2021, la domanda elettrica in Italia è in crescita del +6,7% rispetto all’omologo periodo dello scorso anno (invariato il dato in termini rettificati).
Nel mese di agosto la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per circa l’86% con produzione nazionale e per la quota restante (14%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In particolare, la produzione nazionale netta (23,2 miliardi di kWh) ha registrato una diminuzione del 5,8% rispetto ad agosto 2020. In aumento le seguenti fonti: eolica (+19,4%), idroelettrica (+9,7%) e fotovoltaica (+3,1%). In flessione quella termica (-13,7%) e geotermica (-1,5%). Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione è pari a +142,5% per un effetto combinato dell’aumento dell’import (+82,6%) e di una riduzione dell’export (-58%).
 
Indice IMCEI
Prosegue anche in questo mese la performance positiva del settore industriale: l’indice Imcei ha fatto registrare un sostanziale aumento del 10,6% sul 2020 e del 9,2% rispetto al 2019, grazie alla crescita di quasi tutti i comparti monitorati da Terna. L’indice IMCEI elaborato da Terna – che prende in esame e monitora in maniera diretta i consumi industriali di circa 530 clienti cosiddetti ‘energivori’ connessi alla rete di trasmissione elettrica nazionale (grandi industrie dei settori ‘cemento, calce e gesso’, ‘siderurgia’, ‘chimica’, ‘meccanica’, ‘mezzi di trasporto’, ‘alimentari’, ‘cartaria’, ‘ceramica e vetraria’, ‘metalli non ferrosi’) – conferma anche per questo mese il forte incremento dei consumi industriali rispetto ai valori sia dello scorso anno (+10,6% rispetto ad agosto 2020) sia del periodo pre-Covid (+9,2% rispetto ad agosto 2019). In crescita a due cifre i settori della siderurgia e dei metalli non ferrosi; positivi anche i comparti della meccanica e della chimica. In flessione i valori relativi ai mezzi di trasporto e ai materiali da costruzione. Con dati destagionalizzati e corretti dagli effetti di calendario, l’indice Imcei ha fatto registrare una variazione congiunturale positiva del +3,5% rispetto al mese precedente (luglio 2021). Considerati i valori anomali dei consumi elettrici registrati a partire da marzo 2020, per effetto dell’entrata in vigore delle misure anti-Covid, anche per questo mese Terna ha ritenuto opportuno condurre un’analisi statistica supplementare prendendo come riferimento l’anno 2019. Secondo i dati di Terna, il valore di fabbisogno elettrico di agosto 2021 risulta in aumento del 2,4% rispetto ad agosto 2019 (in termini rettificati è pari a +1,7%): si tratta della variazione positiva più consistente, considerando l’intero periodo della pandemia. Il valore dei primi otto mesi del 2021 è in flessione dell’1,5% rispetto all’omologo periodo del 2019 (-1,2% rettificato).

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