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Aiget: sulle garanzie al codice di accesso alla distribuzione il mercato elettrico si spegne

where Milano when Lun, 22/06/2015 who michele

Definito dall’Authority con la delibera 268, un tassello importante di quel codice di accesso ai servizi di distribuzione elettrici che oggi manca e che dovrà regolare aspetti dei rapporti tra venditori e distributori

L’Autorità per l’energia, con la delibera 268, ha definito un tassello importante di quel codice di accesso ai servizi di distribuzione elettrici che oggi manca e che dovrà regolare aspetti dei rapporti tra venditori e distributori, cruciali per la qualità della fornitura e per la competitività del mercato. Lo si apprende in un comunicato di Aiget, l’Associazione italiana dei grossisti di energia.

Imposta iniqua e dannosa - “Le scelte dell’Autorità - si legge nella nota - confermano purtroppo un’impostazione già delineata, che noi troviamo iniqua e dannosa per il mercato, come abbiamo in molti modi già espresso: da un lato ai venditori si continua a chiedere di garantire l’intera bolletta contro le insolvenze dei clienti (in un contesto in cui gli strumenti per proteggersi dalla morosità sono ancora insufficienti) anche per le parti di bolletta - la stragrande maggioranza - che non restano in tasca al venditore, come gli oneri generali e le tasse, dall’altro l’ammontare delle garanzie è stato aumentato a 3 mesi di fornitura e con sistemi punitivi per i cattivi pagatori (questo di per sé accettabile), cui non si accompagnano sistemi di riduzione delle garanzie per chi invece è regolare nei pagamenti, se non l’accesso all’uso del rating e della parent company guarantee, che però comportano notevoli (e secondo noi ingiustificati) costi addizionali per il venditore.

Il rating minimo - Un aspetto che rende la decisione dell’Autorità ancora più grave per la sopravvivenza di un numero ampio di venditori che possano garantire concorrenza è l’inserimento di un livello di rating minimo per gli istituti di credito che forniscono le garanzie. Livello che, a valle del recente downgrading di Fitch a molte banche italiane, istituisce di fatto un oligopolio di pochissimi istituti finanziari (non più di sei gruppi bancari, da una prima analisi) che sono gli unici presso i quali tutti i venditori di energia dovranno riuscire a trovare le garanzie in tempo per l’operatività della delibera. In tale congiuntura macroeconomica non è realistico ipotizzare che tali banche possano incrementare i propri affidamenti in maniera così rilevante.

È dunque un’impostazione sbagliata perché è iniqua nell’allocazione del rischio e perché crea un credit crunch artificioso. Se l’obiettivo è quello di garantire la partecipazione al mercato di soli operatori affidabili, come abbiamo già detto il modo giusto è se mai istituire un meccanismo selettivo di autorizzazione alla vendita, su cui a dire il vero pensavamo l’Autorità stesse lavorando. AIGET farà tutto il possibile per opporsi a quest’impostazione e per difendere la concorrenza nella vendita di energia.

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