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​Alstom passa a General Electric, sconfitto il polo Siemens-Mitsubishi

where Parigi (Francia) when Lun, 30/06/2014 who redazione

Secondo fonti vicine all’azienda, l'offerta di Ge da 12,3 miliardi offre più garanzie per il mantenimento di stabilimenti e lavoratori sul territorio nazionale

A sorpresa, il governo francese ha deciso di dare il via libera all'offerta di General Electric su Alstom, preferendo il gruppo americano alla tedesca Siemens alleata con Mitsubishi. L'idea iniziale francese era difendere un “patriottismo economico” e far nascere insieme alla Germania un polo energetico europeo sul modello Airbus, ma dopo lunghe trattative l'esecutivo è tornato invece alla proposta iniziale del gruppo statunitense. Secondo fonti vicine all’azienda, l'offerta di Ge offre più garanzie di mantenimento di stabilimenti e lavoratori sul territorio nazionale. L'accordo con il colosso americano prevede anche che lo Stato acquisti il 20% del capitale Alstom, diventando così il primo azionista del gruppo.
Una mossa che ha però portato con sé enormi polemiche. Il prezzo di tutta l'operazione è ancora incerto, ed è stato oggetto di trattative assai tese durante tutto lo scorso weekend. Hollande ha preteso che ci fosse un accordo prima della riapertura della Borsa. General Electric dovrebbe aver messo sul piatto un'offerta da 12,3 miliardi.
Salta l’offerta nippo-tedesca - Salta così la proposta della cordata nippo-tedesca, che non avrebbe coinvolto le attività nel settore ferroviario, ma - è stato spiegato - avrebbe portato all’acquisto da parte di Siemens delle attività nelle turbine a gas e i relativi contratti di servizio per 3,9 miliardi garantendo, oltre all'occupazione, anche il fatto che la sede centrale di quest'attività sarebbe rimasta in Francia. Per quanto riguarda Mitsubishi Heavy Industries, il gruppo giapponese intendeva diventare un'azionista stabile e di lungo termine del gruppo Alstom acquistando una quota del 10% del capitale da Bouygues e investendo 3,1 miliardi per creare tre jv che avrebbero acquistato il 40% delle attività societarie nel vapore e nel nucleare, il 20% nel business delle reti e il 20% nel business dell'acqua.

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