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​L’assemblea di Terna boccia la clausola di onorabilità

where Roma when Mar, 03/06/2014 who michele

I criteri - che fissano l'ineleggibilità e la decadenza degli amministratori per una serie di reati, anche in caso di sentenza di condanna non definitiva - sono stati respinti per la terza volta, dopo gli affondi delle assemblee di Eni e Finmeccanica (mentre quella di Enel li ha promossi)

L 'assemblea dei soci di Terna ha bocciato  la clausola di onorabilità per i manager delle società partecipate dallo Stato voluta dal Mef e recepita anche da Cassa depositi e prestiti (che di Terna è azionista di maggioranza con il 29,85%). E così i criteri - che fissano l'ineleggibilità e la decadenza degli amministratori per una serie di reati, anche in caso di sentenza di condanna non definitiva - sono stati respinti per la terza volta, dopo gli affondi delle assemblee di Eni e Finmeccanica (mentre quella di Enel li ha promossi).
Il presidente di Cdp, Franco Bassanini, commenta: ”Vista la relativa facilità con la quale in Italia si rinvia al giudizio anche con indizi modesti, se non si voleva correre il rischio della bocciatura da parte dell'assemblea la formula migliore sarebbe stata quella di circoscrivere la decadenza ai casi di condanna in primo grado e ai patteggiamenti”.
Nomina board - L 'assemblea di Terna ha anche nominato ufficialmente come ad Matteo Del Fante e Catia Bastioli alla presidenza. Accanto a loro entrano nel board, su indicazione di Cassa, Simona Camerano, Carlo Cerami, Fabio Corsico e Stefano Saglia, mentre le minoranze (Assicurazioni Generali che detiene il 2,004% e i fondi) hanno indicato Cesare Calari, Luca Dal Fabbro e Gabriella Porcelli. Il collegio sindacale sarà invece composto da Riccardo Enrico Maria Schioppo (presidente) e da Vincenzo Simone e Maria Alessandra Zunino de Pignier. Dall'assemblea è poi arrivato l’ok al bilancio 2013, che si chiude con un utile netto di 514 milioni (+10,8%), e a un dividendo di 0,20 euro. Nessun problema, poi, per il taglio del 25% degli emolumenti dell'ad rispetto al triennio precedente, voluto dal Mef, che ha incassato il disco verde dei soci. Sul tema delle remunerazioni si è registrato anche l'intervento del rappresentante di Cdp, Leone Pattofatto, che ha raccomandato “la massima attenzione nell'adozione della politica della remunerazione improntandola al massimo rigore”. Poi il ringraziamento al cda uscente “per l'attività svolta in questi anni” e a Cattaneo per aver raccolto ”risultati di assoluto rilievo”.
 
 

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