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Atomi senza pace - Il neoministro Pd Zanonato si dichiara nuclearista, ma precisa: “Non ci sono siti adatti in Italia”

where Roma when Mar, 07/05/2013 who roberto

L’ex sindaco di Padova, oggi titolare dello Sviluppo economico, ha detto che va rispettato il referendum del giugno del 2011, ma ha voluto anche precisare “di non voler demonizzare ideologicamente questo tipo di energia, che viene prodotta in molti altri Paesi del mondo”

Al neo ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, è bastato dire “se ci fossero i siti adatti perché no”, aprendo all'ipotesi di ritorno del nucleare, per scatenare un coro unanime di proteste. Ospite di “Un giorno da pecora” su Radio 2, il neo ministro ha spiegato che “l'energia nucleare è una forma di energia, se si può gestire non è sbagliata di per sé”. Incalzato dai conduttori che gli hanno chiesto se in Italia si dovrebbe usare, ha replicato: “Credo non si possa fare, ma nel mondo c'è”.
Il fermento degli ambientalisti era già nell'aria e il ministro ha subito chiarito il pensiero: “In Italia non ci sono siti adatti per costruire centrali nucleari e va rispettato il referendum che nel giugno del 2011 ha sancito il no degli italiani all'energia nucleare. Comunque - ha precisato - non mi piace demonizzare ideologicamente questo tipo di energia, che viene prodotta in molti altri Paesi del mondo”.
Il portavoce di Legambiente Padova, Lucio Passi, confessa: “Sapevamo che il nostro ex Sindaco simpatizza da sempre per il nucleare, ma la cosa cambia visto che ora è ministro allo Sviluppo economico. Ovvero colui che,  per esempio, ha a che fare con le politiche a sostegno delle energie rinnovabili e la green economy”. Dal Pd a Sel, passando per Idv, Ecologisti democratici e Rifondazione comunista si sono levate proteste. Il mondo green ha avvertito che il referendum è stato chiaro, quindi “indietro non si torna”.
La responsabile Ambiente del Pd, Stella Bianchi, ricorda che non si può eliminare “il rischio di incidenti”, che “si creano inevitabilmente scorie radioattive pericolose”. Inoltre, “una centrale nucleare ha costi di realizzazione e di smaltimento enormi, sorretti dai cittadini”. Il futuro “si basa sull'efficienza energetica e sulle fonti rinnovabili. Su
questa strada i ministri Zanonato e Orlando porteranno il Paese, anche per realizzare quello sviluppo verde di cui il premier Enrico Letta ha parlato nel discorso programmatico alle Camere”.
Anche per il responsabile Green economy del Pd Ermete Realacci “il nucleare è un pessimo affare''. Antonio Di Pietro ricorda che l'Italia dei Valori è stata “l'unica forza politica promotrice del referendum abrogativo”. Poi promette battaglia “in ogni sede per far valere la volontà di milioni di italiani”. Dunque, sull'economia verde “si ricostruisce il
paese” concordano gli ambientalisti. Ad avviso di Legambiente è un “pessimo inizio per il ministro. Le fonti rinnovabili sono la via maestra per uscire dalla crisi”.

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