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Besseghini: il mercato tutelato ha 12,9 milioni di clienti domestici ed è mediamente più economico di quello libero

where Roma when Mar, 25/05/2021 who roberto

Il presidente di Arera ha detto in audizione che i costi di approvvigionamento mostrano, nel 2020, un differenziale tra mercato libero e mercato tutelato di circa 4 c€/kWh

Alla fine del 2020 poco più di un clientestefano-besseghini_0.jpg domestico su due,  il 56%, ha scelto il mercato elettrico libero; il servizio di tutela risulta ancora la modalità di approvvigionamento per circa 12,9 milioni di clienti finali. Lo ha ricordato il presidente di Arera, Stefano Besseghini (nella foto), in audizione sulla liberalizzazione di gas naturale ed energia elettrica, presso la Commissione Attività produttive della Camera.
 
Un mercato non pienamente realizzato
"Il graduale svuotamento del servizio di maggior tutela - ha spiegato - e la conseguente transizione consapevole dei clienti finali al mercato libero non risultano ancora pienamente realizzati". Per quanto riguarda i clienti non domestici - ha proseguito Besseghini -, i dati rivelano una più accentuata predisposizione alla scelta nell'ambito delle offerte nel libero mercato, in cui sono serviti il 68% dei clienti, fermo restando che circa 2,19 milioni di clienti sono ancora forniti nel servizio di maggior tutela. Secondo l'Arera "in vista della data del 1° gennaio 2023, termine per il superamento del servizio di maggior tutela", è necessario definire "un percorso che predisponga tutti gli interventi necessari, affinché i venditori siano in grado di competere per servire milioni di nuovi clienti finali con tempestività e con adeguati livelli qualitativi del servizio". Indispensabile, quindi, definire campagne informative con messaggi chiari e univoci rivolte a tutti i clienti finali, fino a oggi aventi diritto al servizio di maggior tutela, sia domestici sia non domestici.
 
Affidabilità dei venditori
Un aspetto fondamentale per l’ordinato funzionamento del mercato libero è la garanzia dell’affidabilità e della professionalità dei venditori che vi operano, ha aggiunto Besseghini. In tale ambito allo scopo di qualificare i venditori secondo regole più selettive e tutelare, l’Autorità rammenta ancora la necessità della tempestiva istituzione dell’elenco dei soggetti abilitati alla vendita di energia elettrica, come previsto dalla Legge sulla concorrenza. Per l’anno 2019 emerge infatti come, nonostante la presenza di un numero molto cospicuo di operatori, l'82,5% del settore domestico sia ancora rifornito da cinque operatori, di cui uno serve il 67% dell’energia consumata e il secondo il 6,4% mentre, per quanto riguarda le vendite ai clienti non domestici alimentati in bassa tensione, la quota dei primi cinque operatori è pari al 53,7% del totale e, relativamente al mercato libero, il numero dei venditori attivi nel settore dell’energia elettrica, a inizio 2020, risultava pari a circa 600.
 
In media c’è ancora uno scarto di 4 centesimi/KwH
Da sempre questione centrale per il presidente dell’authority "la necessità di assicurare le giuste forme di tutela ai clienti vulnerabili che, per le loro specifiche caratteristiche, potrebbero avere difficoltà a trovare offerte nel libero mercato vantaggiose o adatte alle proprie esigenze all’indomani della rimozione della tutela di prezzo". In particolare, ha indicato Besseghini confrontando mercato tutelato e libero, "i costi di approvvigionamento (inclusivi del costo dell’energia, dispacciamento e dei costi di commercializzazione) mostrano, nel 2020, un differenziale tra mercato libero e mercato tutelato di circa 4 c€/kWh. “Vale osservare - ha precisato - che si tratta di valori medi, all’interno dei quali, nell’ambito del mercato libero, sono presenti comunque offerte più convenienti rispetto a quelle del mercato tutelato".

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