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Bilanci. Enel chiude il 2016 in forte crescita (+17%)

where Roma when Mar, 21/03/2017 who roberto

Calano i ricavi (-6,7%) a causa dei tassi di cambio e cresce l’indebitamento, ma i margini sono tutti in miglioramento

Enel ha chiuso il 2016 con un risultato netto consolidato in crescita a 2,6 miliardi di euro (2,196 miliardi nel 2015, +17%) per effetto del miglioramento del risultato operativo, che ha più che assorbito l'impatto dei maggiori oneri finanziari netti non legati al debito, all'adeguamento al fair value di alcune partite connesse alla cessione di Slovenske Elektrarne, nonché alle maggiori imposte sul reddito.sedeenel.jpg

I ricavi si sono attestati a 70,6 miliardi (75,7 nel 2015, -6,7%), in calo per effetto dell'andamento negativo dei tassi di cambio, delle minori attività di trading di energia elettrica, del deconsolidamento di Slovenske Elektrarne, della riduzione dei prezzi di vendita nei mercati maturi nonché della minor produzione di energia; l'ebitda, 15,3 miliardi, è stato però sostanzialmente in linea con il 2015, a fronte delle maggiori componenti straordinarie registrate nell'anno 2015 (15,297 mld nel 2015, -0,1%). L'ebitda ordinario è stato di 15,2 miliardi (15,040 miliardi nel 2015, +0,9%) per la crescita nella Penisola Iberica e nelle Americhe che ha più che compensato la riduzione del margine in Europa e Nord Africa, prevalentemente attribuibile al deconsolidamento di Slovenskè Elektràrne. L'ebit è risultato di 8,9 miliardi (7,7 miliardi nel 2015, +16,1%) in aumento a fronte della crescita dell'ebitda ordinario e di minori impairment; l'utile netto ordinario consolidato è stato di 3,2 miliardi (2,9 nel 2015, +12,3%), in linea con il risultato netto del gruppo, con un impatto delle partite straordinarie sostanzialmente invariato rispetto al 2015. Il debito finanziario netto è di 37,553 miliardi e risulta in linea con l'anno precedente (37,545 miliardi a fine 2015).
L'indebitamento finanziario netto è stato pari a 37,6 miliardi di euro alla fine del 2016, +0,3% su base annua. Un dato leggermente al di sopra della guidance dell'azienda, a 37,2 miliardi di euro a causa della considerevole variazione dei tassi di cambio registrata negli ultimi mesi del 2016, in particolare per quanto riguarda il dollaro Usa e la sterlina inglese.
Il cda ha convocato l'assemblea ordinaria degli azionisti per il prossimo 4 maggio. Il payout è stato portato al 57% dell'utile ordinario dal target del 55% indicato nella politica dei dividendi ed annunciato lo scorso novembre. L'utile netto ordinario e il dividendo, che ai prezzi attuali di Enel offre un rendimento del 4,3%, sono sostanzialmente in linea con le attese degli analisti. 
Il cda ha anche deliberato di sottoporre all'assemblea degli azionisti una proposta di autorizzazione all'acquisto (buy-back) di azioni proprie fino a un massimo di 2 miliardi di euro e alla successiva vendita, fino a un massimo di 2 miliardi di euro (un massimo di 500 milioni di azioni ordinarie di Enel  ovvero il 4,92% del capitale sociale). In sostanza si tratta degli stessi 2 miliardi di euro destinati all'acquisto di azioni di minoranza nelle varie società partecipate dal gruppo nei Paesi in cui opera. In assenza di opportunità in tal senso, allora si procederà al buy-back.
Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel, ha così commentato: "La eccellente performance del Gruppo nell'implementazione della nostra strategia ci ha permesso di conseguire risultati superiori alle attese nel 2016 e di registrare un EBITDA in crescita per la prima volta dal 2013. Per il 2017 prevediamo di avviare gli investimenti dedicati alla digitalizzazione e vedere i primi contributi derivanti dalla strategia di attenzione al cliente su scala globale. La digitalizzazione ci permetterà di realizzare progressi importanti nell'ambito dell'efficienza operativa. Continueremo la nostra crescita industriale, concentrandoci su reti e rinnovabili con un target di EBITDA di crescita pari a 1,4 miliardi di euro nel corso dell'anno. L'obiettivo di rendere il Gruppo più lineare e più efficiente ci vedrà ancora impegnati nella seconda fase della semplificazione societaria che realizzeremo a livello di singolo Paese in America Latina, mentre prosegue il programma di gestione attiva del portafoglio di asset."

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