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La blockchain rivoluziona il mercato elettrico: in futuro piattaforme per lo scambio di energia fra vicini

where Milano when Mar, 02/10/2018 who roberto

La soluzione ideata dall’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger consiste in un marketplace che consente ai prosumer di vendere il proprio surplus di energia a chi vive nelle vicinanze

Il settore energetico è al quarto posto, dietro al settore finanziario, blockchain.jpggovernativo e logistico, per numero di progetti che sfruttano le potenzialità della Blockchain: sono 13, il 3,9% dei 331 censiti dall’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger del Politecnico di Milano nel periodo compreso fra gennaio 2016 e marzo 2018, con una crescita del 350% nel 2017 rispetto all’anno precedente.
 
Una tecnologia che apre nuovi servizi e funzionalità e rivoluziona le tradizionali dinamiche di produzione e vendita di energia. Come la figura del prosumer, consumatore e produttore di energia allo stesso tempo, ma non ancora venditore. Il contesto attuale, infatti, non consente a queste persone di vendere il surplus energetico (la differenza fra l’energia prodotta e quella consumata) ai consumatori finali presenti nel proprio quartiere, ma soltanto di ricevere un contributo (scambio sul posto) in funzione dell’energia immessa in rete.
 
Attualmente, circa il 70% dell’energia prodotta non può essere destinata all’autoconsumo. La Blockchain potrebbe consentire di acquistare questa energia elettrica prodotta in eccesso a un prezzo inferiore a quello di mercato, spingendo ulteriormente la crescita di prosumer e valorizzando maggiormente l’energia immessa in rete.
 
La Ricerca “Le opportunità della Blockchain per lo scambio di energia p2p”, è stata realizzata dall’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger del Politecnico di Milano in collaborazione con EY e con la partecipazione dei principali attori del settore energetico italiano. Il team ha studiato le principali applicazioni mondiali di Blockchain nel settore energetico e ha analizzato i potenziali benefici per i vari stakeholder derivanti dall’applicazione di questa tecnologia, al fine di costruire una piattaforma gestita dalle Utility che abiliti lo scambio di energia Prosumer2Consumer.
 
“In vari paesi lo scambio di energia p2p è già attuabile ed è presumibile che, in un futuro non troppo lontano, si vada in questa direzione – dice Valeria Portale, direttore dell’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger del Politecnico di Milano -. La Blockchain consentirebbe di registrare tutti gli scambi (per ora solo virtuali e non fisici) e semplificare la fatturazione tra gli utenti. Sviluppare questa soluzione consentirebbe alle utility italiane di anticipare i tempi e semplificare la vita ai prosumer che vogliono vendere energia. Il vero valore dell'applicazione di questa tecnologia per le utility italiane consiste però nei servizi a valore aggiunto che potrebbero essere abilitati da questa infrastruttura per lo scambio di energia p2p”.
 
La soluzione consiste in un marketplace, gestito congiuntamente dalle utility, che consenta a tutti i prosumer di vendere a qualsiasi consumer la propria energia. I consumatori, infatti, avranno la possibilità di generare il proprio piano di approvvigionamento elettrico andando a selezionare il mix di approvvigionamento tra energia prodotta dalle utilities e/o prodotta dai prosumer. L’accesso al marketplace potrebbe essere consentito in funzione del pagamento di una quota annuale per remunerare la gestione del processo di fatturazione per i prosumer che rimarrebbe in capo alle utility. Attraverso questo meccanismo sarebbe possibile garantire al gestore un incremento dell’1% dei ricavi, che andrebbe a ridurre l’impatto dei mancati ricavi dovuti alla perdita del margine sull’energia venduta dai prosumer.
 
“La soluzione ideata in collaborazione con il Politecnico di Milano e avallata dalle varie utilities che hanno partecipato al tavolo di lavoro - dice Paola Testa, Energy Leader area Mediterranea di EY -, ha il potenziale di rivoluzionare il classico paradigma di acquisto dell’energia elettrica, attraverso la realizzazione di un meccanismo che metta in connessione indiretta, e quindi a mezzo delle utilities tradizionali, i prosumer con i consumatori finali. Il fine è quello di consentire ai prosumer di vendere l’energia e di ottenere un compenso maggiore rispetto a quello ottenibile ricevendo i compensi riconducibili allo scambio sul posto”.

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