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Cara bolletta – Assoelettrica: “Paradossale che in Italia ci siano sovrapproduzione e costi crescenti per gli utenti”

where Roma when Lun, 23/09/2013 who redazione

È quanto si legge nel documento preparato da Assoelettrica per l'audizione annuale all'Autorità per l'energia elettrica. L'attuale situazione di eccesso di capacità produttiva nel settore elettrico italiano dovrebbe protrarsi fino al 2020

“Siamo arrivati al paradosso di aver realizzato un apparato di generazione dell'energia elettrica sovradimensionato, sottoutilizzato, in parte non redditizio ma - situazione unica - con costi crescenti per i consumatori”. È quanto si legge nel documento preparato da Assoelettrica per l'audizione annuale all'Autorità per l'energia elettrica. “L'attuale situazione di eccesso di capacità produttiva nel settore elettrico italiano dovrebbe protrarsi fino al 2020 e non può che peggiorare ulteriormente a breve termine, stante l'ulteriore contrazione della domanda nel 2013 e l'entrata in servizio di nuova capacità rinnovabile”.
“A medio termine non sono ipotizzabili tassi di crescita dell'economia italiana tali da determinare una forte ripresa dei consumi elettrici, di conseguenza l'attuale situazione di eccesso di capacità dovrebbe protrarsi almeno fino al 2020”, aggiunge il documento.
Secondo i dati forniti dall'associazione, in Italia sono stati consumati nel 2012 circa 300 miliardi di kWh e meno della metà in valore è sottoposta a meccanismi competitivi.
Per Assoelettrica, la forte penetrazione di impianti incentivati ha ulteriormente ridotto il mercato contendibile e ha contribuito alla riduzione dei prezzi all'ingrosso, con conseguente contrazione della redditività degli impianti tradizionali programmabili.
“Occorre ripensare il modello del mercato, in modo tale da tenere conto del disequilibrio che si è venuto a creare tra coloro che operano in condizioni di piena competizione e i settori sussidiati, stabilendo, se necessario, nuove regole al fine di prevenire l'inquinamento dei segnali di prezzo”.
Nel 2012, il fattore di carico medio degli impianti a ciclo combinato non cogenerativi è sceso sotto le 2000 ore (equivalenti a piena potenza), pari a circa il 22%, mettendo in pericolo l'equilibrio economico-finanziario delle società. I cicli combinati cogenerativi, che godono di priorità di dispacciamento e di un migliore rendimento energetico totale, funzionano a livello più soddisfacente, mediamente 4700 h nel 2012 (54%), anche se in misura sensibilmente inferiore al passato.
 

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