torna alla home
Visitaci anche su:

Notiziario ambiente energia on-line dal 1999

La Commissione UE lancia la riforma del mercato elettrico. Ecco cosa cambia

where ​Bruxelles (Belgio) when Mar, 21/03/2023 who roberto

Vengono delineate misure che incentivano i contratti a lungo termine con la produzione di energia da fonti non fossili e introducono nel sistema soluzioni più flessibili

La Commissione Europea lanciamercato-elettrico.jpg l'attesa proposta di riforma del mercato Ue dell'energia elettrica, ancorato alle fluttuazioni a breve termine dei prezzi e messo per questo a durissima prova dallo choc provocato dalla guerra in Ucraina. La riforma prevede la revisione di diversi atti legislativi Ue, in particolare il regolamento sull'elettricità, la direttiva sull'elettricità e il regolamento Remit.
 
Le misure in sintesi
Vengono delineate misure che incentivano i contratti a lungo termine con la produzione di energia da fonti non fossili e introducono nel sistema soluzioni flessibili e più pulite per competere con il gas, come la gestione della domanda e lo stoccaggio. I cambiamenti proposti dovrebbero ridurre l'impatto dei combustibili fossili sulle bollette dell'elettricità, oltre a garantire che il costo inferiore delle energie rinnovabili si rifletta in bolletta. Anche se le misure proposte non incidono sulla formazione dei prezzi nei mercati a breve termine, spiega l'esecutivo Ue, la riforma modifica le modalità di remunerazione dei cosiddetti produttori inframarginali, cioè i produttori di energia da fonti più economiche del gas, come le rinnovabili, che richiedono maggiori investimenti iniziali ma che hanno costi di esercizio molto bassi.
 
I prezzi derivano da contratti a lungo termine
Secondo la proposta della Commissione, anche se i produttori continueranno ad essere attivi sul mercato a breve termine, la volatilità del prezzo di mercato a breve non determinerà più i loro ricavi, che saranno invece determinati da contratti a lungo termine, come i contratti di acquisto di energia e i cosiddetti contratti differenziali bilaterali (Cfd, uno strumento derivato), a seconda che l'impianto sia stato finanziato privatamente o pubblicamente.
In sostanza, il prezzo dell'energia elettrica non verrà disaccoppiato da quello del gas, perché cambiare l'ordine di merito delle fonti di produzione di energia, a giudizio della Commissione, non produrrebbe i risultati desiderati, ma gli effetti del legame per il pubblico verranno neutralizzati usando strumenti derivati. "Se dovessimo affrontare una situazione in cui prezzi salgono molto - ha spiegato un'alta funzionaria della Commissione - avremmo in piedi la salvaguardia dei Cfd. I ricavi in eccesso verrebbero dati ai governi, che li canalizzerebbero ai consumatori.
La seconda salvaguardia è la possibilità di fissare dei prezzi per i consumatori retail. In questo senso la riforma porterà i prezzi sotto controllo e farà sì che i consumatori beneficino di minori costi di produzione. I consumatori alla fine pagheranno di meno".
 
I Cfd pubblici
I Cfd potranno essere usati nei progetti in cui è stato impiegato "denaro pubblico" e riguardano i produttori inframarginali, cioè i produttori di energia da fonti rinnovabili e anche dal nucleare. Il denaro generato dai Cfd, quando i prezzi di mercato salgono, verrà utilizzato dagli Stati membri per abbassare direttamente le bollette elettriche di tutti i clienti di energia elettrica, comprese le imprese e l'industria. Queste soluzioni, secondo la Commissione, produrranno elettricità a prezzi accessibili, garantendo allo stesso tempo risorse finanziarie e prevedibilità per facilitare la diffusione di energia rinnovabile e a basse emissioni di carbonio, riducendo il ruolo del gas nella determinazione del prezzo dell'energia.
In base alla proposta di riforma, i consumatori più piccoli potranno anche rendere le loro bollette meno dipendenti dai prezzi del gas grazie a un migliore accesso alle energie rinnovabili a basso costo, attraverso accordi di condivisione dell'energia. Le proposte introducono nuovi diritti per i consumatori nei contratti a prezzo fisso, consentendo contemporaneamente di avere contratti su misura multipli o combinati. Questo dovrebbe permettere ai consumatori, se lo desiderano, di fissare prezzi sicuri a lungo termine, per proteggersi da choc improvvisi. Allo stesso tempo, potranno trarre vantaggio dalla variabilità dei prezzi per utilizzare l'elettricità quando è più economica, ad esempio per ricaricare veicoli elettrici o utilizzare pompe di calore.
 
I commenti
"I consumatori sono al centro della nostra riforma del mercato dell'elettricità. La riforma che presentiamo ridurrà l'incidenza del gas sulla bolletta elettrica e porterà i vantaggi dell'energia rinnovabile a basso costo più vicino ai consumatori". Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
La proposta di riforma dell'assetto del mercato elettrico europeo “è un passo nella giusta direzione”. Questa la posizione di BusinessEurope espressa dal direttore generale Markus Beyrer: “Accogliamo con favore l'obiettivo della Commissione di sostenere i contratti a lungo termine. Ciò consente maggiori opportunità di copertura per le aziende e riduce l'influenza delle oscillazioni dei prezzi del gas sui prezzi al consumo. Attenuare l'impatto dei prezzi elevati del gas è un prerequisito per la competitività”.
Il governo francese "accoglie con favore" la proposta di riforma del mercato elettrico presentata oggi dalla Commissione europea, che inserisce anche il nucleare tra le fonti idonee per i contratti a tariffa fissa a lungo termine. È quanto riferiscono fonti di Bercy. Il testo di Bruxelles è una "ottima base di discussione" e "riprende tre proposte francesi", indicano dallo staff del ministro dell'economia Bruno Le Maire.

immagini
mercato-elettrico