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Crisi del termoelettrico, il 31 maggio sciopero in tutte le centrali del gruppo Tirreno Power

where Roma when Lun, 30/05/2016 who michele

I sindacati chiedono un tavolo di crisi al ministero dello Sviluppo Economico per Tirreno Power. A rischio 200 posti di lavoro

Per l'intera giornata di martedì 31 maggio è sciopero nazionale di tutti i lavoratori del Gruppo elettrico “Tirreno Power”, investito da qualche anno da una pesante crisi industriale. Coinvolti gli addetti alle tre centrali termoelettriche: Vado Ligure (Savona); Torrevaldaliga Sud a Civitavecchia (Roma), Napoli Levante, oltre che quelli delle 17 centraline idroelettriche distribuite nell'arco dell'Appennino ligure per complessivi 380 lavoratori circa. I sindacati Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil assicurano che non ci saranno comunque problemi per i cittadini. centraletirrenopowernapolilevante.jpg

L'astensione dal lavoro “si è resa necessaria - fanno sapere i sindacati - a seguito della mancata presentazione di un piano industriale credibile da parte di Tirreno Power, tale da consentire innanzitutto la ripresa dell'attività produttiva a salvaguardia di tutta l'occupazione dei propri dipendenti, a pochi mesi dalla scadenza degli ammortizzatori sociali attualmente applicati a tutto il personale”. “L'azienda - rincarano la dose - non ha saputo rispondere altro se non con una richiesta di ulteriore tempo
per mettere a punto una soluzione. Le responsabilità di questa crisi sono ben precise e non possono essere pagate dai lavoratori”.

A subire le conseguenze della crisi sono circa 190 lavoratori, di cui oltre 100 della centrale di Vado Ligure, dove il sequestro della Magistratura delle unità a carbone ha già comportato la fuoriuscita dal lavoro di 70 dipendenti diretti, con un organico passato da 240 unità a poco più di 160 ed ha coinvolto in modo drammatico i lavoratori dell'indotto, per i quali si parla di circa 850 famiglie coinvolte.
“In autunno - ricordano i sindacati - scadranno i contratti di solidarietà che oggi coinvolgono tutti i lavoratori di Tirreno Power e, se la proprietà non presenta un piano industriale degno di questo nome, non si possono prorogare gli ammortizzatori sociali e non resta altra strada che quella dei licenziamenti”.
I sindacati hanno infine ribadito la richiesta fatta al ministero dello Sviluppo Economico per l'avvio di uno specifico tavolo di crisi per la vertenza Tirreno Power e la riattivazione di quello sull'intero settore della produzione termoelettrica.

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