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Cyberattacco, un virus informatico provoca blackout in Ucraina

where Kiev (Ucraina) when Lun, 11/01/2016 who redazione

Grazie a un documento Excel infetto, il 23 dicembre scorso 700mila persone sono rimaste al buio per diverse ore

Il tanto temuto blackout provocato da attacco informatico alle centrali elettriche è arrivato. Il primo vero salto di qualità nelle minacce hacker ad impianti elettrici è avvenuto il 23 dicembre scorso, ai danni della rete elettrica ucraina nel Nord-Ovest del Paese: lo ha reso noto l'azienda di sicurezza informatica Eset, sottolineando come si tratti del primo caso del genere al mondo. Secondo Eset, il virus responsabile dell'attacco è stato infiltrato nel sistema grazie a un documento Excel infetto: si tratta di un programma denominato “BlackEnergy”, contenente a sua volta un eseguibile, “KillDisk”, in grado di sabotare le funzionalità dei sistemi industriali, spesso assai vulnerabili.

brand.gifNel capoluogo della regione Ivano/Frankivsk sono rimasti senza luce circa 700mila persone. L’interruzione della corrente  - leggiamo su International Business Time -  è durata circa sei ore. “Se questo è veramente il primo attacco riuscito contro impianti elettrici, credo che un sacco di persone lo interpreteranno come il passaggio del Rubicone" ha detto Jason Healy, esperto di conflitti informatici e ricercatore senior presso la Columbia University's School of International and Public Affairs di New York. “Non c'è dubbio che il rischio aumenta ogni anno e che tali attacchi saranno sempre più comuni.”

I funzionari ucraini hanno aperto un'inchiesta su quell'evento ed alcuni studi recenti sottolineano che l'attacco avrebbe colpito almeno altre due utility in Ucraina occidentale. Secondo le spiegazioni fornite dai tecnici, BlackEnergy esiste da circa un decennio e in passato è stato utilizzato per attacchi hacker da parte del gruppo Sandworm, con sede a Mosca e vicino al governo russo.

Nonostante l'esistenza di responsabilità provate e circostanziate c'è una certa titubanza nell'attribuire la colpa a un partito politico. Un istruttore certificato di sicurezza informatica sostiene che occorrono più analisi per poter giungere ad una conclusione, soprattutto perché si tratta di infrastrutture civili fuori dalle zone del conflitto. Tuttavia, come alcuni stati utilizzano l'informatica per spiarsi l'un l'altro, gli stessi potrebbero arrivare a trovarsi in posizioni scomode nell'ammettere le azioni di spionaggio.

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