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Decreto Energia alla prova delle Camere, ecco cosa prevede

where Roma when Mar, 12/04/2022 who roberto

La novità più importante riguarda la possibilità che il Gse compri energia da rinnovabili con contratti di ritiro e vendita pari ad almeno tre anni, che dovranno essere rigirati con contratti simili a prezzi fissati dal Mite

È approdato alla Camera, dopo le energia.jpgmodifiche apportate nelle Commissioni Ambiente e Attività produttive, la conversione del Decreto Legge Energia, le cui misure arrivano a 8 miliardi di euro, di cui circa 5,5 miliardi impiegati proprio per far fronte al caro bollette con la cancellazione degli oneri di sistema e il taglio dell’Iva. Diverse le novità contenute; altre ancora potrebbero essere inserite al Senato, e non si esclude un nuovo passaggio in Commissione.

Temperature e Arera
Tra i provvedimenti contenuti c’è quello dell’abbassamento della temperatura negli edifici pubblici, che tra maggio 2022 e marzo 2023, non dovrà superare i 19 °C - più 2 gradi di tolleranza nel periodo freddo - e non dovrà essere più bassa di 27 °C in quello caldo. È stato previsto, inoltre, che Arera avrà il compito di tracciare una relazione sull’utilizzo delle risorse per gli effetti degli aumenti dei prezzi di elettricità e gas e un’altra, tra giugno e dicembre, per evidenziare le disponibilità in conto residui trasferiti alla Cassa per i servizi energetici e ambientali (Csea). Le rendicontazioni dovranno essere trasmesse entro il 16 maggio al ministero dell’Economia, al MiTE e alle parlamentari competenti.
 
Acquisto di rinnovabili a prezzi fissi
La novità più importante riguarda però la gestione degli acquisti delle rinnovabili: il testo è stato riformulato e ora prevede che il Gse possa comprare energia da rinnovabili con contratti di ritiro e vendita pari ad almeno tre anni, che poi dovrà rigirare con contratti simili a prezzi fissati dal Mite sulla base dei costi delle varie tecnologie e tenendo conto dei prezzi medi dell’ultimo decennio, di cui andrà garantita l’applicazione ai clienti finali energivori. Previsto anche un meccanismo di cessione, prioritariamente alle imprese e alle Isole maggiori (Sardegna e Sicilia), dell’energia ritirata dal Gse nell’ambito di tariffe onnicomprensive. Il MiTE avrà 90 giorni dal via libera al decreto per stabilire i prezzi, tenendo conto dei valori di investimento standard delle singole tecnologie e del prezzo medio zonale di vendita dell’ultimo decennio.

Con i nostri emendamenti
“Con i nostri emendamenti sono state semplificate le procedure per il repowering degli impianti esistenti e la realizzazione delle infrastrutture elettriche, estesa la procedura semplificata a modifiche e interventi finalizzati a aumentare la produzione di energia verde. È stato cancellato il diritto all’accesso agli incentivi per il fotovoltaico a terra in aree agricole e rimossi vincoli eccessivamente restrittivi per lo sviluppo dell’agrivoltaico compatibile con l’attività agricola, coerentemente con l’obiettivo di salvaguardare il suolo libero per il suo valore ambientale e per l’importanza che soprattutto in questa fase assume per la produzione agroalimentare, evitando così speculazioni a danno degli agricoltori”. Così Chiara Braga, deputata dem e Responsabile Transizione Ecologica del Pd. “Insieme ad un nutrito pacchetto di emendamenti tesi a semplificare le procedure normative per l’installazione degli impianti di produzione di energia rinnovabile, il governo ha anche riformulato un emendamento a mia prima firma e sottoscritto dai componenti dei gruppi Pd delle commissioni Attività produttive e Ambiente, che proponeva meccanismi dedicati per l’acquisizione di energia elettrica da fonte rinnovabile con contratti di medio e lungo termine da parte del sistema GSE. L’acquisto a prezzi coerenti con i costi di generazione per la singola tecnologia e i suoi profili di fornitura consente poi di vendere tale energia al sistema delle imprese con prezzi congruenti con quelli di acquisto. In questo modo il vantaggio competitivo attuale delle energie rinnovabili, staccato dal meccanismo del cosiddetto prezzo marginale, permetterà di aiutare le imprese e il lavoro italiano a resistere alla crisi”. Lo dichiara il capogruppo PD in commissione Attività produttive alla Camera Gianluca Benamati. “La Lega ha proposto un emendamento, approvato, che introduce una maggiore flessibilità temporale nell’uso dei combustibili alternativi mitigando l’impatto del caro energia. Si introducono, così, norme più snelle per i combustibili secondari con un doppio vantaggio: aiuto al comparto e vantaggio per l’ambiente”. Lo ha ricordato il deputato della Lega Domenico Furgiuele. “Esprimo soddisfazione per i risultati ottenuti nell’esame in corso del DL Energia alla Camera, nel quale sono stati approvati anche emendamenti già presentati ‘sostegni ter’. Con le nuove disposizioni si amplia di molto la possibilità di realizzare impianti rinnovabili nelle aree immediatamente contigue alle zone Industriali; si estende la possibilità di realizzare impianti per autoconsumo entro 10 km dall’utenza di consumo; è prevista una consistente semplificazione sulle procedure di autorizzazione per impianti fino a 10 MW. Oltre a ciò, sono stati approvati altri emendamenti M5S sempre aventi per oggetto l’estensione e la semplificazione per le Rinnovabili, come quello sugli impianti galleggianti, sul repowering e ulteriori semplificazioni e anche sugli accumuli”. Così, in una nota, Gianni Girotto (M5s), presidente della commissione Industria del Senato e coordinatore del comitato Transizione Ecologica del M5s. “Superare le incongruenze tra i sottoprodotti di origine agroindustriale ammessi negli impianti agricoli di biogas che fanno parte del ciclo produttivo di una impresa agricola e quelli ammessi per l’uso agronomico del digestato come sottoprodotto. È questo l’obiettivo raggiunto con l’emendamento, a mia prima firma, approvato in commissione alla Camera nel corso dell’esame del Dl Energia”. Lo rende noto il deputato Gianpaolo Cassese, esponente M5S in commissione Agricoltura.

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