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Energia: Gdf-Arera, recuperati 18,2 milioni euro nel 2021

where Milano when Mar, 24/05/2022 who roberto

Le contestazioni hanno riguardato gli sconti di prezzo a favore delle imprese energivore e il rispetto delle regole a difesa del consumatore da parte dei venditori di energia e gas

Grazie ai controlli congiunti tra gdf-arera.jpgGuardia di Finanza e Arera nel 2021, dopo la frenata dovuta al Covid, torna a salire a 18,2 milioni di euro la cifra contestata per infrazioni ed evasione delle imprese. In particolare, le contestazioni hanno riguardato gli sconti di prezzo a favore delle imprese energivore e il rispetto delle regole a difesa del consumatore da parte dei venditori di energia e gas, anche in vista della fine della tutela. Sono i principali risultati emersi durante l'incontro, negli uffici dell'Autorità, tra la Guardia di Finanza e il collegio ARERA. Nel complesso, sono state recuperate o contestate alle imprese somme per oltre 18 milioni di euro, la maggior parte legate a costi da riconoscere a vario titolo in tariffa. Poco meno di 2 milioni di euro, invece, le somme relative al corrispettivo di funzionamento dell'Autorità non versato.

Le criticità registrate
Riguardo l'energia elettrica e il gas sono state registrate criticità soprattutto per le bollette (tempistica, reclami), gli obblighi di pubblicazione e correttezza dei siti internet dei venditori e la determinazione del fuel mix (ossia la composizione media delle fonti pulite e fossili utilizzate per la produzione dell'energia elettrica venduta ai clienti). Riscontri positivi, invece, nella predisposizione delle schede di confrontabilità da fornire in fase di sottoscrizione del contratto e nella pubblicazione delle offerte sul Portale Offerte Arera. Focus anche sulle agevolazioni tariffarie concesse alle imprese energivore e sulla correttezza delle informazioni trasmesse all’Anagrafica operatori. Tra i controlli svolti congiuntamente nel 2021 con la Guardia di Finanza quelli sull’istruttoria Sogin, che si chiuderà il 31 luglio 2022, sul riconoscimento dei costi sostenuti per il Deposito Nazionale nucleare e il Parco Tecnologico e le spese per la definizione e la pubblicazione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI). Si fa più serrata anche l’azione per il 2022, già avviata. Attenzione particolare sarà rivolta ai sopralluoghi per controllare i costi dichiarati dalle imprese a fini del riconoscimento tariffario, in particolare la stretta sarà sulla correttezza degli elementi forniti alla CSEA nell’ambito dell’applicazione del meccanismo di reintegrazione dei crediti non recuperabili per il mancato incasso degli oneri generali del sistema elettrico.

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