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Libano: tornano le centrali elettriche galleggianti turche

where Beirut (Libano) when Lun, 05/07/2021 who roberto

L’erogazione di corrente elettrica al Libano era stata sospesa in maggio, per insolvenza nei pagamenti da parte del governo di Beirut

Dopo più di un mese dall'interruzionecentrali-galleggianti.jpg del servizio, sono tornate al largo delle coste libanesi due centrali elettriche galleggianti di proprietà di una società privata turca, che avevano smesso di erogare corrente elettrica al Libano a maggio per insolvenza nei pagamenti da parte del governo di Beirut. Media libanesi riferiscono che dai giorni scorsi le due centrali elettriche della società turca Karpowership, sono di nuovo ormeggiate rispettivamente a sud e a nord di Beirut. Il governo libanese non ha tuttavia ancora saldato i debiti con la società turca, che aveva sospeso le operazioni in attesa che venissero pagate le somme concordate con Beirut.
 
L’incontro tra i premier
Nei giorni scorsi il premier incaricato libanese Saad Hariri è stato ricevuto a Istanbul dal presidente turco Recep Tayyep Erdogan. I due hanno affrontato, secondo i resoconti dei media, questioni politiche bilaterali. Analisti locali non escludono che Hariri abbia chiesto a Erdogan di intercedere con la società Karpowership perché riprendesse la fornitura elettrica anche senza aver ricevuto gli attesi pagamenti. Questa ipotesi appare confermata dalle parole di un comunicato stampa diffuso nelle ultime ore dalla stessa società turca, secondo cui la ripresa delle attività in Libano si basa su una decisione "di buona volontà".
 
Vicini al default
In tutto il Paese continua a scarseggiare il carburante, con lunghe code ai benzinai in un contesto di crescente tensione sociale. Il Paese è alle prese con la sua peggiore crisi economica e politica degli ultimi 30 anni. La lira ha perso il 90% del suo valore in 18 mesi. L'inflazione è alle stelle. L'Onu afferma che più della metà della popolazione vive sotto la soglia di povertà. Nel quadro del default finanziario, le autorità libanesi non hanno le risorse economiche per pagare, in dollari statunitensi, le importazioni di carburante. Le due centrali elettriche libanesi hanno ridotto la produzione di elettricità e anche i generatori privati, con poco combustibile, hanno cominciato a funzionare a intermittenza.

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