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In marzo consumi elettrici in calo, ma non troppo. Cresce la produzione nazionale

where Roma when Mar, 16/04/2013 who redazione

Senza gli effetti di calendario la diminuzione è dell’1,8%. In forte crescita produzione idrica (+59,5%) ed eolica (+61,5%). In flessione termoelettrica (-9,1%) e fotovoltaica (-14,6%). In termini congiunturali, la variazione destagionalizzata della domanda elettrica rispetto al mese precedente è aumentata dell’1,1%

Consumi elettrici nuovamente in calo a marzo: l'energia elettrica richiesta in Italia, pari a 27 miliardi di kWh, ha fatto registrare una flessione del 2,4% rispetto a marzo dello scorso anno. Lo rende noto Terna, precisando che, depurata dagli effetti di temperatura e calendario, la variazione della domanda elettrica è pari a -1,8%. Rispetto al marzo 2012, a fronte di una temperatura media mensile analoga, quest'anno si è infatti avuto un giorno lavorativo in meno (21 contro 22).
I 27 miliardi di kWh richiesti a marzo sono distribuiti per il 46,9% al Nord, per il 29,6% al Centro e per il 23,5% al Sud. A livello territoriale - prosegue la nota -, la variazione della domanda si è articolata in maniera differenziata sul territorio nazionale: -1,0% al Nord, -2,2% al Centro e -5,5% al Sud.
La domanda è stata soddisfatta per un 86,4% con produzione nazionale e per la quota restante (13,6%) dal saldo dell'energia scambiata con l'estero.
Quanto invece alla produzione nazionale netta (23,5 miliardi di kWh), essa è in aumento dell'1,1% rispetto al 2012. Sono in forte crescita le fonti di produzione idrica (+59,5%) ed eolica (+61,5%). In flessione invece le fonti termoelettrica (-9,1%) e fotovoltaica (-14,6%); sui livelli dello scorso anno la produzione geotermica (+0,2%). In termini congiunturali, la variazione destagionalizzata della domanda elettrica di marzo 2013 rispetto al mese precedente è stata pari a +1,1%. Il profilo del trend si riporta su un andamento stazionario.
Nel primo trimestre 2013 la domanda di energia elettrica è risultata in flessione del 4% rispetto al primo trimestre 2012; a parità di calendario il valore è -2,8%.

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