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Mercato elettrico, per i regolatori nazionali non è responsabile della crisi

where Bruxelles (Belgio) when Mar, 03/05/2022 who roberto

L’ACER, agenzia Ue cha raggruppa i regolatori nazionali del mercato elettrico, suggerisce gli interventi da prevedere in un rapporto sulla struttura del mercato elettrico europeo

Il mercato elettrico Ue “non acer.jpgè responsabile dell’attuale crisi” dei prezzi, al contrario, le regole attuali hanno in una certa misura aiutato a mitigarla evitando tagli nelle forniture o anche ‘blackout’ in certe aree”. A dirlo è Acer, l’agenzia Ue che raggruppa i regolatori nazionali del mercato elettrico, e lo fa in un rapporto sulla struttura del mercato elettrico europeo voluto dai governi per avere una base di discussioni per eventuali modifiche alla luce dell’aumento dei prezzi dell’elettricità.
 
I suggerimenti per il lungo periodo, i rischi dell’interventismo
Acer indica che così come è oggi, il mercato “assicura forniture efficienti e sicure in condizioni relativamente normali” e da tale punto di vista “vale la pena di mantenerlo”. Tuttavia, questo mercato “non è concepito per la situazione di emergenza in cui si trova attualmente la Ue”. Di qui una serie di suggerimento per il medio-lungo periodo. L’Agenzia Ue per la cooperazione dei regolatori dell’energia precisa che “come norma generale quanto più interventista è l'approccio, tanto maggiore è il potenziale di distorsione del mercato, soprattutto nel medio-lungo termine. Tali distorsioni implicano che è probabile vengano fatte scelte di investimento sbagliate rispetto alle esigenze future e/o che è meno probabile si verifichino innovazioni tanto necessarie per far fronte alle mutevoli esigenze del sistema”. Inoltre, misure più interventiste “possono smorzare gli investimenti del settore privato, influenzare la percezione del rischio politico e/o esacerbare inavvertitamente la carenza di offerta”.
 
I suggerimenti per il lungo periodo, regolazione e rinnovabili
A proposito delle misure per gestire l’emergenza, Acer indica che, in secondo luogo, nell'attuale configurazione del mercato dell'elettricità Ue i prezzi “sono liberamente formati dalla domanda e dall'offerta”: ciò garantisce non solo un risultato di mercato ottimale, ma anche condizioni di parità in tutta la Ue. Al contrario, quando i prezzi all'ingrosso dell'elettricità sono regolati, ad esempio introducendo limiti di prezzo, possono verificarsi effetti indesiderati, tra cui problemi di sicurezza dell'offerta o problemi di uscita dal mercato”.
L’Agenzia Ue indica che il mercato elettrico “dovrà facilitare un massiccio lancio della generazione a basse emissioni di carbonio, in particolare della generazione rinnovabile caratterizzata da elevati costi di investimento iniziali, garantendo che le risorse flessibili integrino la produzione rinnovabile intermittente dove e quando necessario”. In relazione a ciò, “la volatilità dei prezzi è destinata ad aumentare negli anni a venire, indicando crescenti esigenze di flessibilità del sistema. Quindi, la struttura del mercato dovrà inviare segnali di prezzo adeguati per soddisfare le esigenze di flessibilità in futuro, sempre dove e quando necessario”.
 
I sei terreni nei quali intervenire
Sono sei i terreni proposti dall’agenzia sui quali progredire. Il primo è la maggiore integrazione del mercato, raggiungendo l’obiettivo minimo del 70% di capacità interzonale entro il 2025 e migliorando così il commercio di elettricità tra gli Stati membri. Secondo, rendere i mercati efficienti a lungo termine, assicurando ingenti investimenti, dato che mancano di liquidità oltre i tre anni in futuro. L’accesso dei partecipanti al mercato più piccoli agli accordi di acquisto di energia potrebbe essere migliorato attraverso garanzie pubbliche. Terzo punto: aumentare la flessibilità del sistema elettrico coprendo anche le esigenze stagionali. Per questo, “segnali di prezzo liberamente determinati e competitivi sono strumenti preziosi per mostrare le reali esigenze di flessibilità del sistema”.
Quarto punto, la gestione mirata dell’emergenza prezzi per proteggere i consumatori vulnerabili senza limitare la capacità, preservando però “alcuni segnali di prezzo per incentivare il comportamento desiderato”.
Quinto terreno di azione le barriere di mercato: gli Stati membri dovrebbero prendere in considerazione un maggiore coordinamento degli approcci e dei piani per la generazione su larga scala e la diffusione delle infrastrutture di rete, come probabile prerequisito per l'attuazione efficiente e accelerata di tali investimenti. Il sesto terreno di azione è la preparazione a futuri elevati prezzi dell'energia in "tempo di pace": qui si tratta di “essere molto prudenti nei confronti dell'intervento del mercato all'ingrosso in tempo di guerra: la necessità di interventi nel funzionamento del mercato dovrebbe essere considerata con prudenza e attenzione in situazioni di estrema coercizione e, se perseguita, dovrebbe, idealmente, cercare di affrontare le cause profonde del problema (attualmente i prezzi del gas”).

immagini
acer
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