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Il ministero dell’Ambiente conferma la chiusura della centrale a carbone della Spezia entro il 2021

where Roma when Mar, 16/02/2021 who roberto

Nella lettera inviata alla città si parla del decreto 351 del 6 dicembre 2019, ad oggi pienamente vigente, che prevede la cessazione dell’unico gruppo ancora in esercizio

Il direttore generale del ministero dell'Ambientecentrale-spezia.jpg ha inviato una lettera al Comune della Spezia informandolo dello stop definitivo al carbone nel 2021 per la centrale Enel che sorge in città. Il decreto 351 del 6 dicembre 2019 è ad oggi pienamente vigente - si legge nella missiva - e pertanto resta valida la prescrizione che prevede “la cessazione dell'utilizzo del carbone al 2021, per l'unico gruppo ancora in esercizio nella centrale di La Spezia".

Le reazioni
Per il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini questa sottolineatura rappresenta una "vittoria per tutta la città e la conferma che il lavoro dell'amministrazione nella conferenza dei servizi è stato determinante per l'ufficialità della dismissione del carbone alla Spezia entro il 2021, come quello di farsi portavoce del nostro territorio, in tutte le sedi istituzionali, al di là delle strumentalizzazioni politiche". Peracchini ribadisce che "la lettera del direttore generale del ministero dell'Ambiente riafferma che la centrale Enel della Spezia è oggetto delle misure di decarbonizzazione previste dalla Strategia Energetica Nazionale e confermate dal Piano Nazionale per l'Energia e il Clima, e che “il Gestore conferma la volontà, già ufficializzata in altre sedi formali, di fermare definitivamente l'unità entro il 2021”. Una ufficiale smentita del rischio che la nostra città ha corso nell'apprendere, da una lettera del direttore della direzione generale dello Sviluppo Economico, la possibilità di proseguire con l'utilizzo del carbone. Quella di oggi è una buona notizia, sulla quale però l'amministrazione - conclude - continua a riservarsi il diritto di vigilare".

Anche il WWF accoglie con grande favore lo stop definitivo e auspica che questo pronunciamento non venga ostacolato da altri dicasteri in base a supposte carenze di rete, dal momento che in Liguria c’è già un gruppo da quasi 800 MWe funzionante di un’altra centrale a gas (Vado Ligure) che lavora a scartamento ridotto (ha prodotto appena 1.900 GWh/anno quando ne avrebbe potuti produrre oltre 5.000). “La chiusura della centrale a carbone di La Spezia (600MWe) - si legge sul sito dell’organizzazione ambientalista - rappresenta una tappa importante per l’uscita dalla produzione elettrica a carbone del nostro Paese. Le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica, insieme ad altre attività legate alla green economy - come dettagliato in uno studio commissionato dal WWF e svolto dall’ENEA nel 2016 - possono e devo rappresentare una giusta transizione verso nuove occasioni di sviluppo sostenibile, più confacenti anche alla vocazione del territorio.”
“Il carbone - si legge più oltre - è il peggiore dei combustibili fossili, sia per il clima che per la salute e l’ambiente. Questo però non deve diventare un alibi per puntare sul gas, un combustibile che non consentirebbe di contrastare i cambiamenti climatici e che ci porterebbe lontani da quella transizione energetica che dovrà essere imperniata su fonti rinnovabili, efficienza energetica, sistemi di accumulo adeguati, reti intelligenti, trasporti efficienti, ecc. Proprio la nascita del Ministero della Transizione Ecologica deve rappresentare l’inizio di una nuova fase, in cui imprese, istituzioni, parti sociali e società civile possano identificare le strade migliori per partecipare da protagonisti all’economia decarbonizzata ed evitare il più possibile il lock-in in progetti e fonti del passato.

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