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Obiettivi al 2030, il futuro dell’energia secondo Istituzioni, imprese e giuristi

where Roma when Mar, 24/04/2018 who roberto

Si è conclusa la IX Conferenza di Diritto dell’energia dedicata alla SEN e promossa da GSE e Università Roma Tre, in collaborazione con Utilitalia

Gestire la transizione energetica al 2030 con l’uscita dell’Italia dal carboneconferenzadirittoenergia.jpg al 2025 e un incremento delle fonti rinnovabili al 28% dei consumi energetici comporterà un impegno che coinvolge tutti, dalle Istituzioni alle imprese, passando per giuristi e Autorità di regolazione. A mettere tutti gli attori attorno al tavolo per trovare un piano d’azione comune, basato sulla Strategia Energetica Nazionale (SEN), ci ha pensato la IX edizione della Conferenza di Diritto dell’energia, promossa dal Gestore dei Servizi Energetici e dall’Università Roma Tre, in collaborazione con Utilitalia, la Federazione che riunisce le aziende operanti nei servizi pubblici dell'acqua, dell'ambiente, dell'energia elettrica e del gas.

“Come nelle precedenti edizioni, il contributo di conoscenza e di propositività della Conferenza è di assoluta qualità. La SEN è un atto politico forte, acquisisce scenari globali, li traduce in cornici chiare per gli operatori ed è frutto di una concertazione totale, dove concertazione non significa condivisione”, ha detto Francesco Sperandini, Presidente del GSE, spiegando che “i sistemi energetici hanno obiettivi antagonisti (trade-off), ad esempio la sicurezza non si sposa sempre con la sostenibilità, né con la competitività. Per questo non è possibile “accontentare” tutti e d’altro canto la perfezione non è di questo mondo. Ogni opera è imperfetta e come tale le sue imperfezioni prestano il fianco a critiche, ma le critiche sono sterili se incapaci di proporre alternative con saldi netti, benefici/costi migliori. La SEN a mio avviso oggi resta la migliore soluzione per il Sistema”.

Per Giordano Colarullo, Direttore Generale di Utilitalia, “la transizione ad un modello di produzione e consumo più sostenibile è un fatto positivo e il ruolo dell’Italia su questi temi è un motivo di orgoglio. Come utilities siamo impegnate sul territorio per supportare questa transizione e trasferire ai consumatori i benefici ambientali ed economici che ne derivano. Indipendentemente da quello che sarà il futuro assetto politico”, ha aggiunto Colarullo, “dobbiamo avere un orizzonte normativo certo per investire in impianti, miglioramento delle infrastrutture, ricerca e innovazione, specie nei centri urbani, nei quali si concentra la maggioranza della popolazione e dove già si sta sperimentando un’innovazione che porta vantaggi ambientali ed economici direttamente nelle case dei cittadini”.
Nella seconda giornata sono state presentate le relazioni di sintesi dei Professori di Roma Tre Andrea Zoppini, Ordinario di Istituzioni di Diritto Privato e Giulio Napolitano, Ordinario di Diritto Amministrativo e il punto di vista delle Autorità di regolazione, con gli interventi di Giovanni Pitruzzella, Presidente dell’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (AGCM) e Clara Poletti, Capo Divisione Energia dell’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA). 

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