torna alla home
Visitaci anche su:

Notiziario ambiente energia on-line dal 1999

Parbleu! Edf ha problemi con i suoi reattori nucleari, l’Europa si spaventa

where Milano when Mar, 17/09/2019 who roberto

Il fornitore Framatome parla di deviazione dagli standard tecnici che disciplinano la produzione di componenti. Rialzo dei prezzi dell'energia e del gas sul mercato europeo del trading

Nuova grana nucleare per Edf, il giganteedf-nucleare.jpg francese dell'energia che nel nostro Paese controlla Edison: nei giorni scorsi ha reso noto che i suoi reattori potrebbero contenere componenti non a norma, così come segnalato dalla controllata Framatome (Areva), che rileva "una deviazione dagli standard tecnici che disciplinano la produzione di componenti dei reattori nucleari". I difetti, ha spiegato il colosso transalpino, "riguardano sia componenti in servizio che nuovi componenti non ancora installati". Nessuno dei 58 reattori nucleari disseminati in Francia è stato per il momento fermato ma Edf, dopo aver informato l'Autorità francese per il nucleare, "sta conducendo analisi approfondite per identificare tutti i componenti e i reattori coinvolti" e "accertare la loro idoneità al servizio".
 
La notizia ha fatto non solo crollare il titolo in Borsa (-6,77% a 10,16 euro in un giorno), ma ha anche spinto al rialzo i prezzi dell'energia e del gas sul mercato europeo del trading per il timore che si possa arrivare a un fermo, anche temporaneo e parziale, del parco nucleare francese, proprio mentre ci si avvicina alla stagione invernale. La produzione dei 58 reattori nucleari francesi è centrale per rifornire la Francia e viene esportata in grandi mercati europei come Germania, Inghilterra e Italia. Il prezzo dell'energia elettrica per il prossimo trimestre è salita ai massimi in Francia e Germania, mentre il gas naturale in Gran Bretagna ha registrato il balzo più consistente dal marzo 2013.
 
I difetti denunciati sono l'ultimo di una serie di problemi che ha coinvolto il nucleare di Edf. A luglio il gruppo ha annunciato l'ennesimo rinvio, questa volta al 2022, per la messa in esercizio del reattore Epr di Flamanville, i cui costi sono lievitati da 3,3 a 10,9 miliardi. Tre anni fa, invece, i difetti in alcuni componenti prodotti nel forno di Areva a Creusot aveva costretto Edf ha limitare la produzione per controllare un terzo dei suoi reattori. Una situazione che, assieme alla crescente competitività delle altre rinnovabili e al mai risolto tema della sicurezza, solleva nuovi dubbi sul ruolo del nucleare come migliore alternativa ai combustibili fossili.

immagini
edf-flamanville
leggi anche: