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Parbleu! La sabbia rossa che ha ricoperto la Francia conteneva Cesio-137

where Parigi (Francia) when Mar, 02/03/2021 who roberto

Le analisi dell’Association pour le Contrôle de la Radioactivité dans l’Ouest hanno evidenziato la presenza del nucleotide, residuo dei test nucleari avvenuti nei deserti algerini

La sabbia che il 6 febbraio scorsoneve-rossa.jpg ha ricoperto auto, suolo, neve e reso arancione il cielo della Francia - e non solo -, conteneva Cesio 37, residuo dell’inquinamento radioattivo provocato dai test nucleari effettuati dalla Francia negli anni ’60 in Nord Africa.
 
La sorprendente scoperta arriva dalle analisi dell’Association pour le Contrôle de la Radioactivité dans l’Ouest. L’esame svolto sulla sabbia depositata mediante spettrometria gamma ha evidenziato la presenza di questo radioelemento artificiale che non è naturalmente presente sulla polvere desertica, ma “derivante dalla fissione nucleare che entra in gioco durante un’esplosione nucleare”.
 
ACRO stima che “siano caduti 80.000 Bq (l’unità di misura del radionuclide è chiamata becquerel ndr) per km2 di Cesio-137 e fa notare che l’episodio del 6 febbraio costituisce certamente un inquinamento molto basso, ma che si va ad aggiungere ai depositi precedenti (test nucleari degli anni ’60 e di Chernobyl). Questo inquinamento radioattivo – ancora osservabile a lunghe distanze 60 anni dopo il test nucleare – ci ricorda la situazione di contaminazione radioattiva perenne nel Sahara”.
 
A partire dagli anni ’60, come è noto, la Francia ha effettuato test nucleari a Raggane, nel Sahara algerino, esponendo alle radiazioni sia i suoi soldati sia la popolazione locale. Da quel primo test nel Sahara fino all’ultimo, effettuato nella Polinesia francese nel 1996, la Francia ha provocato 210 esplosioni nucleari. Come precisano gli esperti, ogni 30 anni il Cesio perde la metà della sua radioattività. “Quindi, dopo 7 cicli di 30 anni (ovvero 210 anni, ndr)  resta solo l'1% delle sostanze radioattive”.

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