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​Porto Tolle, Enel condannata. L’ex ad Scaroni: “Nessuno mi ha mai parlato del problema”

where Roma when Lun, 07/04/2014 who michele

Il premier Renzi, che sta per affrontare il nodo nomine, gli ha dato ragione, anche se ritiene un bene che le  regole dell'onorabilità esistano

“Francamente pensavo di essere assolto”. Così l’ad di Eni Paolo Scaroni, dopo la condanna a tre anni per disastro ambientale alla centrale Enel di Porto Tolle. “Non mi è mai passato per l’anticamera del cervello di poter essere condannato per una cosa di cui non mi ha mai parlato nessuno, che è successa 10 anni fa, anzi non si è mai verificata, perché non c’è stato nessun disastro ambientale”, ha detto il manager parlando a margine di un’audizione al Senato. “Sono rimasto piuttosto sorpreso”, ha quindi aggiunto.
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, rispondendo in settimana a una domanda sul destino del numero uno di Eni alla luce della recente condanna per i fatti di Porto Tolle, ha dato ragione a Scaroni. Tuttavia, per il primo ministro è un bene che le regole sull’onorabilità, che impediscono la riconferma di Scaroni, esistano, anche se molti altri Paesi non le adottano.
Renzi, sottolineando che Eni è oggi “un pezzo fondamentale della nostra politica energetica, della nostra politica estera e di intelligence, oltre che un pezzo fondamentale della nostra credibilità nel mondo” non ha voluto anticipare le decisioni sulla conferma o meno del management, spiegando che “le scelte che faremo e di cui mi assumo tutta la responsabilità” saranno fatte entro i termini previsti per metà aprile e saranno conseguenza “dei progetti che abbiamo su queste società” e non riguarderanno solo i nomi.
 
 

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