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Progetto nucleare “Baltico” in Russia. Re:Common chiede a Unicredit di dire no

where Roma when Mar, 30/04/2013 who roberto

L’associazione che si batte per sottrarre ai gruppi privati il controllo delle risorse pubbliche punto il dito contro il gruppo bancario, che finanzia la centrale di Kaliningrad, in cui è coinvolta anche Enel

Re:Common chiede al gruppo Unicredit una presa di posizione ufficiale contro il finanziamento al progetto nucleare targato Enel in Russia.
L’associazione - che lotta nel mondo per sottrarre al mercato e alle istituzioni finanziarie private il controllo delle risorse naturali, restituendone l’accesso e la gestione diretta ai cittadini tramite politiche di partecipazione attiva - ha ricordato come HypoVereinsbank, parte del gruppo Unicredit, avesse già comunicato la rinuncia al rischioso progetto nucleare “Baltico”, vicino a Kaliningrad, nell'enclave russo in Lituania. Anche altre banche europee, tra cui la Credit Agricole e la BNP Paribas, si sono rifiutate di sostenere l’opera,  ma non Unicredit che non ha ancora reso pubblica la sua posizione come gruppo sul progetto, tra i cui sponsor c’è l'italiana Enel in joint venture con la Rosatom russa.
Negli ultimi anni la banca italiana si è dotata di linee guide interne sul finanziamento del nucleare. Il progetto viola queste linee guida, nonostante queste ultime siano ritenute non del tutto adeguate dai gruppi della società civile che monitorano l’attività dell’istituto di credito.
Il progetto trova l'opposizione formale anche della confinante Lituania, preoccupata dei possibili rischi e impatti transfrontalieri. Secondo recenti sondaggi, la maggioranza della popolazione di Kaliningrad è contraria e vuole progetti energetici alternativi. Inoltre, a diverse comunità locali non è stato permesso di partecipare alle consultazioni e i fautori dell’opera si rifiutano di tenere ulteriori incontri, come invece richiesto. Come se non bastasse, la Valutazione di impatto ambientale della centrale di Kaliningrad evidenzia che il progetto ad oggi risulta ancora in violazione della stessa legislazione russa in materia di sicurezza. Riguardo ai rischi sismici presenti nella zona non sono state prese adeguate precauzioni, nonché il rischio di una possibile collisione aerea sull'impianto non ha ricevuto la giusta considerazione.

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