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Relazione Arera: nel 2021 i prezzi dei clienti domestici allineati alla media dell’area euro

where Roma when Mar, 19/07/2022 who roberto

Nel 2021, il differenziale dei prezzi lordi rimane elevato per la prima classe di consumo (< 1.000 kWh annui, +21% nel 2021, rispetto a +18% nel 2020

I prezzi medi dell’energia elettricaarera-besseghini-1024x721.jpg per i consumatori domestici italiani per il 2021 sono allineati e leggermente inferiori alla media dei paesi dell’Area euro in termini di prezzi lordi, con un peggioramento in termini di prezzi netti, compensato dalla riduzione del peso di oneri e imposte. È quanto emerge dalla relazione annuale 2022 dell'Arera presentata dal presidente Stefano Besseghini.
 
Cresce per le classi di consumo più basse
Nel 2021, il differenziale dei prezzi lordi rimane elevato per la prima classe di consumo (< 1.000 kWh annui, +21% nel 2021, rispetto a +18% nel 2020) e torna a essere, se pur di poco, positivo per l’ultima classe di consumo (>15.000 kWh annui, +1% nel 2021 rispetto a -6% nel 2020); sono invece pressoché invariati rispetto all’anno precedente e leggermente più bassi rispetto l’area euro, i prezzi nelle fasce centrali: il differenziale di segno negativo delle tre classi di consumo centrali (tra 1.000 e 2.500 kWh annui, tra 2.500 e 5.000 kWh annui e 5.000 e 15.000 kWh annui sono rispettivamente -3%, -4% e -2%. Le prime due classi centrali (quindi per i consumi dai 1000 ai 5000 kWh) sono quelle dove si concentrano i maggiori consumi, che coprono rispettivamente il 38% e il 42% del totale dell’energia elettrica fatturata per i domestici nel 2021. In termini di prezzi netti si verificano per la prima volta differenziali positivi rispetto all’Area euro per tutte le classi di consumo, superiori al 10% per la prima e per l’ultima classe (questa presentava l’anno precedente un differenziale negativo del -8%) e di poco inferiori al 10% per le tre classi di consumo centrali (che presentavano l’anno precedente differenziali compresi tra il +1% e il +3%).
 
Produzione elettrica
Quanto ai consumi, è stato detto da Besseghini nel capitolo dedicato all’energia, nel 2021 i consumi di energia elettrica (300,6 TWh) in Italia risultano in aumento del 6% circa rispetto all'anno precedente e la domanda è stata soddisfatta per l'86,5% dalla produzione nazionale netta (che è aumentata del 2,2%), mentre per il restante 13,5% dalle importazioni. Lo spiega l'Arera nella relazione annuale. La produzione nazionale lorda di energia elettrica ha raggiunto 286,9 TWh (+2,3%): metà è arrivata dal gas (49,5%), le rinnovabili si sono attestate al 40% con l'eolico cresciuto del 10,8%, mentre stabile è rimasto il fotovoltaico (+0,5%). La crescita si è avuta, in particolare, nella produzione termoelettrica, che è passata da 161,7 TWh circa a 170 TWh (+5,2%), grazie soprattutto alla maggiore produzione da gas naturale (142 TWh), che ha prodotto 8,4 TWh in più rispetto al 2020 e a quella da combustibili solidi (28 TWh), che ha generato 1,2 TWh in più rispetto all'anno precedente. La produzione da fonti rinnovabili (114,7 TWh) è risultata, invece, in diminuzione (-1,9%); la produzione da bioenergie, idroelettrico e geotermico è diminuita rispettivamente del 6,9%, del 5,9% e del 2,1%, mentre è aumentata considerevolmente la produzione da eolico (10,8%). È rimasta pressoché invariata la produzione fotovoltaica (25 TWh) con un aumento dello 0,5%. Sul totale della produzione il gas pesa quindi per il 49,5% (tutto il termoelettrico rappresenta il 59,3%) e le rinnovabili per il 40%.

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