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Salvini atomico. Il ministro rilancia l’idea nucleare: saremo pronti nel 2032

where Milano when Mar, 15/04/2025 who roberto

Da un convegno organizzato dalla Lega in Regione, il ministro rilancia la soluzione del nucleare di nuova generazione anche su Milano. L’appoggio di Attilio Fontana e del presidente di Sogin Gian Luca Artizzu.

Matteo Salvini rilancia l’idea di realizzarematteo-salvini.jpg il nucleare di nuova generazione. Anche a Milano. Lo fa partecipando a un convegno sul tema, organizzato dalla Lega in Regione Lombardia. "Se partiamo oggi come il governo vuole, tra 7 anni accendiamo il primo interruttore e le famiglie pagheranno meno"- ha detto il ministro dei Trasporti. "Nucleare sì - spiega Salvini - pulito, sicuro, green e a emissioni zero". "Non possiamo avere la vicina Francia con 50 reattori oggi operativi - aggiunge Salvini - e avere bollette del 30-50% più care in Italia".
 
Anche a Milano
Alla domanda poi se il nucleare si potrà fare anche a Milano Salvini replica "perché no?". "Milano - spiega - è da sempre capitale dell'innovazione e della sostenibilità, la stessa commissione Ue inserisce il nucleare come fonte di produzione green perché gli ultimi modelli hanno emissioni pari a zero e sono tra le più sicure e meno impattanti". Riguardo al rapporto tra nucleare e rinnovabili Salvini afferma che "abbiamo bisogno di tutto, investiamo in rinnovabili e il nucleare è una fonte costante. Oggi piove e gli italiani non possono dipendere dalla meteorologia".
 
Il chiodo fisso
Quello del nucleare è un chiodo fisso di Matteo Salvini. Ci aveva provato nel 2022, parlando al convegno dei giovani industriali a Rapallo. “Io una centrale nucleare a Milano la vorrei, nel mio quartiere, Baggio”, aveva detto. Subito sommerso da un coro di critiche da parte degli abitanti del quartiere, ben consapevoli tra l’altro che il ministro non vive da quelle parti. Secondo tentativo, un anno dopo, intervenendo a Roma a un convegno sul nucleare. Stesso copione: “Nella mia città vorrei un reattore di ultima generazione”, aveva detto quella volta, stando ben attento a non essere più preciso sulla zona.  Gli fa eco il governatore lombardo Attilio Fontana, intervenendo a Palazzo Pirelli: "Da sempre abbiamo guardato con interesse al nucleare offrendo la nostra disponibilità a essere sperimentatori di questa tecnologia". "Soprattutto tra le nuove generazioni emerge la disponibilità e la volontà ad accettare questa ipotesi - ha aggiunto il governatore -. In generale il sentiment su questa tematica non è più quello di un tempo: tra le persone c'è la consapevolezza che possa essere una soluzione praticabile".
 
Le parole di Artizzu
“Smantellare una centrale nucleare significa prima di tutto confinare ciò che è radioattivo rispetto alla biosfera e rispetto alle attività umane. Confinare significa rendere innocuo ciò che è pericoloso, le radiazioni, nel senso che si riduce via via, con una serie di attività, la pericolosità per l'ambiente”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Sogin, Gian Luca Artizzu, nel corso dell’evento in cui ha illustrato le attività che Sogin svolge. “Per un ritorno al nucleare, oltre alle sue competenze, Sogin mette a disposizione i siti delle vecchie centrali che stiamo smantellando. Noi smantelliamo gli impianti – ha proseguito Artizzu - non smantelliamo i siti. Questi sono stati progettati e manutenuti come siti per ospitare una centrale nucleare e sono la naturale destinazione per un futuro nuovo impianto”. “Il primo peccato del nucleare è non farlo lavorare”, ha continuato Gian Luca Artizzu, riprendendo il concetto espresso in apertura dei lavori da Edoardo Ventafridda, Fondatore di Giovani Blu. “Pensiamo alla centrale di Caorso: ha lavorato meno di cinque anni e ha prodotto 30 miliardi di kilowattora. Oggi, se non l’avessimo fermata con il referendum di allora, staremmo discutendo dell’allungamento dell’esercizio di questa centrale, come sta avvenendo nel mondo per impianti simili”.

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