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Sarà boom della domanda di energia a Sud del Mediterraneo; cresce la Turchia

where Milano when Mar, 14/05/2013 who redazione

È quanto è emerso dagli Stati generali delle energie rinnovabili del Mediterraneo che si sono tenuti alla Fiera di Milano, organizzati dal consorzio Res4med in occasione di SolarExpo

Entro il 2015 la domanda di energia dei paesi del Sud e dell'Est Mediterraneo ammonterà al 42% della domanda totale del bacino (nel 2006 era solo il 29%) e la Turchia diventerà il secondo consumatore. È emerso dagli Stati generali delle energie rinnovabili del Mediterraneo che si sono tenuti alla Fiera di Milano, organizzati dal consorzio Res4med in occasione di SolarExpo 2013. La cooperazione fra le sponde del Mediterraneo è stata al centro del confronto di imprese e associazioni attive nel settori con anche i rappresentanti di Algeria, Giordania, Libia, Marocco, Tunisia e Turchia.
In questa chiave, le rinnovabili derivanti soprattutto dallo sfruttamento del vento e del sole sono considerate fondamentali non solo per abbattere l'inquinamento ma anche per dare occasioni di sviluppo economico ai paesi della sponda settentrionale e orintale del Mediterraneo, attraversate da crisi economiche e rivolte sociali. A questo proposito sono stati anche siglati due accordi di cooperazione (uno con Ome e uno con Medgrid) e sei progetti per l'energia verde.
Anche per questo, dal convegno di Res4Med - a cui hanno portato il loro contributo fra gli altri il presidente di Enel Paolo Andrea Colombo, il Ceo di Edison Bruno Lescoeur e l'ad di Cesi Matto Codazzi - è partita la richiesta di maggiore integrazione fra i Paesi dell'area in vista del vertice ministeriale euro-mediterraneo di dicembre a Bruxelles.
“Queste nazioni capiscano che l'energia rinnovabile è una possibilità per dare risposta a un'enorme richiesta di energia ma anche di crescita”, ha spiegato Francesco Starace, presidente di Res4med e ad di Enel Green Power. Dall'Europa deve venire uno stimolo ma “prima di tutto - ha osservato - deve decidere che cosa fare al proprio interno e poi eventualmente spiegare al resto del mondo che cosa fare”.