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Si apre la corsa per l’acquisizione di Sorgenia. Obiettivo, il rilancio

where Milano when Mar, 27/11/2018 who roberto

Il dossier nelle mani di Lazard porterà all’individuazione dei migliori soggetti entro pochi mesi. Ridotto il debito, si punta ora al nuovo mercato residenziale

Sorgenia è sul mercato e nei prossimi sorgenia.jpgmesi si capirà chi avrà interesse a comprarla. È partito infatti l’iter che porterà alla selezioni degli interessati, che potranno accedere alla data room dei papabili acquirenti. Il dossier Sorgenia, nelle mani di Lazard e Colombo&Associati, prevede la cessione di una società che oggi è nelle mani delle banche creditrici che l’hanno rilevata dalla holding controllata dal Gruppo CIR della famiglia De Benedetti e da Verbund, rimasta stritolata dal crollo dei consumi energetici e dalla crisi che ha coinvolto tutto il termoelettrico, costringendola nel 2014 a rivolgersi al Tribunale di Milano per la richiesta di ammissione alla procedura ex articolo 182-bis finalizzata alla ristrutturazione dei debiti, che ammontavano a circa 1,8 miliardi.

Il piano industriale di Sorgenia era all’epoca basato su alcuni assunti, tra i quali spiccava una rifocalizzazione commerciale sul segmento corporate, storicamente il più profittevole in termini di margini. Di qui la necessità dell’azienda di cedere parte degli asset, come i due impianti a ciclo combinato venduti a A2a, l’aumento di capitale da 400 milioni e l’emissione di bond da 200 milioni.

Il 2017 per Sorgenia si è comunque chiuso con un nuovo accordo finanziario e con un ulteriore rimborso alle banche, che restano anche le azioniste della società energetica. La posizione finanziaria netta del gruppo è scesa nel frattempo sotto i 750 milioni di euro di quando la società è stata acquisita dal pool di istituti di credito. Nel 2017 l’Ebitda è previsto superiore ai 150 milioni di euro, in forte crescita rispetto ai 122 milioni di euro del 2016 e quasi quattro volte il risultato del 2015 di 40 milioni di euro.

L' ad Gianfilippo Mancini ha parlato di obiettivi di previsione di crescita “del 40% nel 2018 sul 2017, con una media di ottomila utenti che ci scelgono ogni mese sul residenziale”. E se anche il decreto sul capacity payment (la riserva energetica strategica che dovrebbe essere remunerata via decreto alle compagnie) vedesse la luce, a quel punto sarebbe più facile piazzare il quinto gruppo energetico nazionale a nuovi operatori o a fondi d’investimento.

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