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Sogin, un’inchiesta interna porta alla sospensione di tre dipendenti

where Roma when Mar, 18/01/2022 who roberto

La società del decomissioning nucleare, che secondo indiscrezioni dovrebbe essere commissariata, va verso la conclusione dell'indagine interna

Sogin ha reso noto di aver svoltocentrale-nucleare-caorso-decommissioning.jpg di sua iniziativa un'indagine interna, avviata alla fine del 2020 per ragioni di natura economica e di bilancio, finalizzata a verificare la regolarità delle fasi di acquisizione e gestione di contratti riguardanti il periodo 2010-2020.
 
Otto lettere di contestazione

L'Ad Emanuele Fontani ha regolarmente aggiornato il Cda sull'avanzamento dell'indagine, ha adottato misure di self cleaning, rafforzando nel contempo le misure interne a presidio della legalità. Al riguardo, sono state consegnate otto lettere di contestazione ad altrettanti dipendenti, sette dei quali dirigenti, ai quali è stato chiesto di produrre gli elementi informativi necessari per chiarire la loro posizione. Nell'attesa di ricevere tale materiale, in via cautelativa, è stata disposta contestualmente la sospensione dal servizio per tre di loro.
Per garantire la funzionalità degli Uffici collegati al personale interessato dalle indagini interne la società ha provveduto a trasferire provvisoriamente le responsabilità che, comunque, non sono direttamente collegate alle attività di decommissioning.
Nell'ottica della totale trasparenza, il vertice Sogin garantisce la piena collaborazione alle Autorità competenti e agli organi di controllo interno e confida che i dipendenti possano chiarire rapidamente la loro posizione. Qualora fossero accertati comportamenti e responsabilità individuali in danno alla società, saranno avviate le necessarie ulteriori azioni a tutela della reputazione e dell'onorabilità della società, che ogni giorno lavora per garantire la sicurezza per i cittadini e l'ambiente.
 
Commissariamento
Si va intanto verso il commissariamento della Sogin, la società di Stato responsabile del decommissioning degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi. Nata nel 1999 per mettere in sicurezza i rifiuti nucleari nazionali e lo smantellamento delle quattro centrali di Caorso, Trino Vercellese, Garigliano e Latina, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, i costi previsti per l’operazione dovevano ammontare a 3,7 miliardi di euro, ma ad oggi meno di un terzo dei lavori è stato effettuato e la spesa è stata progressivamente aumentata fino a 7,9 miliardi.

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