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Lo stop al carbone. Enel riceve l’autorizzazione alla chiusura della centrale della Spezia

where Roma when Mar, 07/12/2021 who roberto

Già chiuse le centrali a carbone di Genova, di Bastardo e, a fine 2020, il Gruppo 2 della centrale “Federico II” di Brindisi

Enel ha ricevuto l’autorizzazionecentrale-spezia.jpg finale dal Ministero della Transizione Ecologica per la cessazione definitiva dell’impianto a carbone della centrale termoelettrica “Eugenio Montale” di La Spezia.  La chiusura della centrale di La Spezia - si legge in una nota - rappresenta un ulteriore passo avanti nell’impegno di Enel per la transizione energetica verso un modello sempre più sostenibile, il cui obiettivo è sostituire progressivamente le fonti fossili per la produzione di energia elettrica per raggiungere la neutralità climatica a livello globale.
 
Le centrali già chiuse
In Italia Enel ha già chiuso le centrali a carbone di Genova, di Bastardo e, a fine 2020, il Gruppo 2 della centrale “Federico II” di Brindisi. Con l’autorizzazione alla chiusura di La Spezia e con quella dei gruppi 1 e 2 della centrale “Andrea Palladio” di Fusina, già ricevuta, quest’anno saranno dismessi ulteriori 870 MW. “Il via libera alla chiusura del gruppo a carbone della centrale di La Spezia - commenta Nicola Lanzetta, Direttore Enel Italia - è un importante passo in avanti nel nostro impegno per la transizione energetica. Complessivamente, con queste ulteriori autorizzazioni, in Italia avremo dismesso complessivamente circa 1.900 MW di capacità a carbone entro la fine del 2021”. A livello globale, a partire dal 2019 la capacità installata di Enel da fonti rinnovabili ha superato per la prima volta quella da fonti termoelettriche. Una tendenza ormai irreversibile in linea con l’obiettivo del Gruppo per raggiungere una produzione di energia elettrica a zero emissioni.
 
Wwf: ottima notizia
Donatella Bianchi, Presidente del WWF Italia, commenta la notizia della chiusura della centrale a carbone di La Spezia: “L’autorizzazione alla chiusura della centrale a carbone di La Spezia è un’ottima notizia: la presenza della centrale alimentata con il più sporco e inquinante dei combustibili fossili ha provocato tante sofferenze alla città e all’ambiente spezzino, oltre che al clima. Come si sottolineava in uno studio commissionato dal WWF all’ENEA sei anni fa, la Liguria ha enormi potenzialità e la nuova economia potrebbe essere un’occasione irripetibile”.

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