Terna al 2022, previsti investimenti per 5,3 miliardi
Terna chiude il 2017 con ricavi per quasi 2 miliardi, in lieve calo. Gli investimenti puntano all'integrazione tra digitale e rinnovabili
5,3 miliardi di euro di investimenti in Italia, con un aumento di oltre il 30% rispetto al Piano precedente e una nuova politica dei dividendi: così il piano strategico al 2022 di Terna che, come ha detto l’ad Luigi Ferraris. "accompagnerà il Paese verso una piena trasformazione energetica" puntando a "una completa integrazione delle rinnovabili e di digitalizzazione dell'infrastruttura per una maggiore sicurezza e resilienza, a beneficio di tutto il sistema".
Quanto ai risultati 2017 della Capogruppo, confrontati con il 2016 restated, Terna spa chiude il 2017 con ricavi pari a 1.951,5 milioni di euro, in decremento dello 0,5% (-10,3 milioni di euro) rispetto al 2016. Nello stesso periodo, il dividendo salirà del 6% annuo sulla base della cedola distribuita nel 2017 di 22 centesimi, con una redistribuzione del 75% dell'utile nel 2021 e nel 2022, sulla base della cedola del 2020. Per quanto riguarda le attività non regolate, Terna intende "lanciare nuovi servizi a supporto della transizione energetica, cogliendo opportunità ad alto valore aggiunto coerenti con le attività core di Terna".
Le attività internazionali saranno volte a rafforzare il ruolo del nostro paese come hub energetico nel Mediterraneo e a completare i progetti avviati in America Latina. La struttura finanziaria di Terna resterà solida e il rapporto debito netto/RAB rimarrà al di sotto del 60% nel quinquennio. Lo scorso anno, il gestore della rete elettrica ha conseguito un ebitda di 1.603,9 milioni (+3,8%) e ha realizzato investimenti per 1.034 milioni (+21%) L'indebitamento finanziario netto si riduce a 7.796,4 milioni, rispetto ai 7.976,3 milioni di fine 2016.
Dividendi - Dal 2018 al 2020 si prevede un dividendo per azione (DPS) con una crescita media annua (CAGR) del 6% rispetto al dividendo di competenza dell'esercizio 2017. Di questi, circa 2,8 miliardi di euro sono relativi allo sviluppo della rete nazionale e delle interconnessioni con l'estero; circa 700 milioni di euro relativi al Piano di Difesa; circa 1,9 miliardi di euro dedicati ad attività di rinnovo, miglioramento della qualità del servizio ed efficienza.