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Allarme gas. L’industria energivora: servono interventi urgenti, più import

where Milano when Lun, 11/10/2021 who roberto

Le imprese dei settori ceramica, carta, fonderie, metalli ferrosi e non, vetro, calce e gesso riuniti in Gas Intensive sono a rischio di stop delle produzioni

Il prezzo spot al TTF ha superatoindustria-ceramica.jpg il valore di 1,7 €/Smc, per poi posizionarsi a livelli superiori ad 1 euro, ovvero non compatibili con l’operatività delle imprese dei settori ad elevato utilizzo di gas. Lo ha ricordato in una nota Gas Intensive, il consorzio di aziende energivore secondo cui l’entità di questi rincari sta compromettendo la marginalità delle aziende. In diversi settori vi sono tante realtà che sono a rischio di una sospensione forzata delle produzioni e di ricorso alla cassa integrazione. Si registrano anche situazioni in cui è a rischio la stessa continuità aziendale.
 
Nessuna alternativa al gas, al momento
Le imprese con cicli termici sono quelle che più di tutte stanno soffrendo, perché il gas naturale rappresenta per loro una materia prima fondamentale. Si tratta di imprese che da tempo sono impregnate nella transizione verso fonti energetiche decarbonizzate, ma che al momento non hanno alternative sostenibili al gas naturale, che rappresenta il miglior combustibile oggi disponibile dal punto di vista ambientale. Gas Intensive condivide la richiesta sostenuta anche dall’Italia a livello UE di interventi urgenti e centralizzati per affrontare questa crisi, ma sottolinea che importanti interventi tra quelli in discussione, quali sono le misure relative allo sviluppo e alla gestione degli stoccaggi europei, saranno fondamentali per evitare il ripetersi di gravi crisi, ma non potranno risolvere l’emergenza attuale e ridurre i rischi per la sicurezza degli approvvigionamenti per il prossimo inverno.
 
Tre proposte
All’azione europea il consorzio ritiene, pertanto, necessario ed urgente affiancare interventi immediati sul piano nazionale che possano favorire una maggiore liquidità al mercato italiano del gas naturale, allo scopo di ridurne il prezzo: riconsiderare l’utilizzo di maggiori volumi di gas nazionale per un periodo limitato alla gestione della transizione energetica; massimizzare l’importazione del gas algerino attraverso il gasdotto TTPC (attualmente riempito solo al 50% della capacità), negoziando con l’Algeria l’intensificazione dell’attività estrattiva del gas; favorire le importazioni di gas naturale e di GNL con misure di rimodulazione delle tariffe entry Snam per i punti di interconnessione e adeguando le regole di assegnazione nelle aste di capacità per i terminali di rigassificazione.

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