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​Analisi. Le aziende non sono pronte per la nuova economia dell'energia

where Bergamo when Lun, 05/02/2018 who redazione

Uno studio condotto da Schneider Electric con 236 imprese evidenzia che anche se ci si sente pronti ad affrontare i nuovi scenari dell'energia c'è un gap tra percezione e azione

schneiderelectriclogo.jpgUna nuova ricerca resa nota da Schneider Electric rivela che la gran parte delle aziende si sentono pronte per affrontare un futuro decentralizzato, decarbonizzato e digitalizzato, ma che molte non stanno ancora prendendo le necessarie misure per integrare e fare evolvere i loro programmi energetici e di sostenibilità.

Questo falso senso di sicurezza si può attribuire al fatto – anch’esso emerso dalla ricerca - che la gran parte delle aziende hanno ancora un approccio piuttosto convenzionale alla gestione dell'energia e alla lotta al cambiamento climatico. Questo gap di innovazione è motivato, inoltre, da una limitata capacità di coordinare l'azione dei dipartimenti che si occupano di procurement, operations e sostenibilità - e da inefficienze nella raccolta e condivisione dei dati.

Nuovi programmi di investimento - L'81% delle aziende hanno aggiornato i loro programmi per l'efficienza energetica o hanno in piano di farlo, ma il 30% o meno ha preso in considerazione nuove opportunità come le microgrid e il demand response.
Secondo lo studio condotto con 236 grandi aziende (con 100 milioni di dollari o più di fatturato) di tutto il mondo, l'85% degli interpellati ha dichiarato che la loro azienda ha intenzione di mettere in campo entro i prossimi tre anni azioni per fare in modo che i propri piani di riduzione delle emissioni di CO2 possano competere con quelle dei leader in questo campo.
I progetti che sono stati avviati o sono in fase di sviluppo, però, fanno affidamento in modo significativo sulla conservazione dell'energia, dell'acqua e sul tema della gestione degli sprechi. Fatta eccezione per le fonti rinnovabili, sono poche le aziende rappresentate nello studio che stanno implementando strategie e tecnologie più avanzate per gestire l'energia e le emissioni.

Risparmio di risorse - L'81% degli interpellati ha dichiarato che la propria azienda ha lavorato per migliorare l'efficienza energetica o progetta di farlo entro i prossimi due anni; il 75% sta lavorando per ridurre consumi e sprechi di risorse idriche.
Il 51% ha completato o sta pianificando di attivare progetti per sfruttare le energie rinnovabili.
Solo il 30% ha implementato o sta attivamente pianificando di usare soluzioni di stoccaggio energetico, microgrid, cogenerazione di calore ed energia o un qualche mix di queste tecnologie.
Solo il 23% ha messo in campo strategie di demand response o prevede di farlo nel breve termine.

Coordinamento di decisioni - Un grande ostacolo può essere dato dall'allineamento interno. Il 61% dei rispondenti ha dichiarato che nella loro azienda le decisioni in tema di energia e sostenibilità non sono prese in modo ben coordinato, coinvolgendo i diversi team e dipartimenti interessati, e in particolar modo questo avviene in aziende del settore beni di consumo e del settore industriale. Inoltre, una percentuale analoga di rispondenti ha dichiarato che la mancanza di collaborazione è una sfida da affrontare.

Gestione dei dati - Anche la gestione dei dati è stata citata come ostacolo ad una gestione integrata dell'energia e delle emissioni di CO2; il 45% degli interpellati ha affermato che i dati nella loro organizzazione sono molto decentralizzati e sono gestiti a livello locale o regionale. Il 65% delle persone che hanno individuato nella "insufficiente disponibilità di strumenti e metriche per condividere i dati e valutare i progetti" un ostacolo che impedisce di lavorare in modo trasversale, inoltre, fanno parte di aziende che gestiscono i dati a livello locale, regionale o nazionale - ma non globale.

Fonti rinnovabili - Oltre il 50% delle aziende rappresentate ha avviato progetti per l'uso di energie rinnovabili o progetta di farlo entro I prossimi due anni: in particolare si distinguono le aziende del settore sanitaria (64%) e dei beni di consumo (58%). Inoltre, i top manager e le funzioni centrali sono molto coinvolti in questi ed altri programmi legati alla sostenibilità. Il 74% dei rispondenti ha dichiarato che il top management rivede o approva le iniziative per l'uso di rinnovabili e per la sostenibilità - il che indica che questi temi sono considerati una priorità strategica.

Ritorni e rischi - Inoltre, anche se ovviamente il ritorno sull'investimento è il metro di valutazione principale per le iniziative legate a energia e sostenibilità, le aziende stanno iniziando ad avere una visione più ampia e di lungo termine al riguardo. Ad esempio, oltre la metà degli interpellati ha dichiarato che l'impatto ambientale è uno dei fattori presi in considerazione nei processi di valutazione. Un altro elemento importante per molti (39%) è il rischio organizzativo.

I commenti - "Siamo nel bel mezzo di una trasformazione totale del modo in cui si consuma e produce l'energia" ha commentato Jean-Pascal Tricoire, pdg di Schneider Electric. "Il fatto che ci sia un focus condiviso sul tema della conservazione della risorsa energetica è positivo. Detto questo, essere consumatori attenti è solo una parte di quel che serve per affrontare il cambiamento e avere successo. Le aziende devono prepararsi ad essere protagoniste attive, mettendo in campo quanto necessario per produrre energia e interagire con la rete, con le utility, con i pari, con nuovi soggetti che entrano nel mercato. Chi manca di agire oggi è destinato a rimanere indietro". Giancarlo Terzi, VP Energy and Field Services di Schneider Electric in Italia, commenta: "La sintesi emersa è coerente con lo scenario italiano: decentralizzazione, decarbonizazione e digitalizzazione sono oggi una realtà anche nel nostro paese In questo contesto è necessario passare da un approccio inizialmente focalizzato al solo risparmio, ad uno più ampio di gestione dell'energia. EcoStruxure è l'architettura di Schneider Electric basata su prodotti intelligenti, comunicanti e connessi che alimentano sistemi e analitics per affrontare in modo integrato e armonizzato le opportunità offerte dalla convergenza IT/OT. Con EcoStruxure diamo l'opportunità ai nostri clienti di giocare un ruolo attivo in questa mercato in profonda trasformazione".
 
Per leggere lo studio hub.resourceadvisor.com

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