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Analisi. Con le biomasse una nuova vita per le centrali a carbone

where Londra (Inghilterra) when Lun, 09/03/2020 who roberto

L’analisi è del Responsible Investment team di BMO Global Asset Management sull’esperienza della più grande centrale elettrica del Regno Unito convertita da carbone a biomasse, il cui nodo è quello dell’approvvigionamento

Gli obiettivi dell’accordo di Parigi sul climadrax-power-station.jpg impongono una rapida decarbonizzazione, ma l’addio all'energia a carbone presenta un costo sociale enorme finanziariamente e per intere comunità, che possono dipendere dalla centrale per il lavoro. Ecco dunque l’opportunità per alcune aziende di riconvertire le proprie centrali elettriche a carbone invece di chiuderle, sostituendo il carbone con combustibili alternativi, in particolare le biomasse legnose. Potenzialità e limiti della conversione dal punto di vista economico e per il raggiungimento della carbon neutrality delle utility grazie alle biomasse sono al centro dell’analisi di Derek Ip, Analista del Responsible Investment team di BMO Global Asset Management.

“Dal nostro confronto con Drax Group, proprietaria della più grande centrale elettrica del Regno Unito, è emerso chiaramente - si legge nel report - che la sfida nella conversione da carbone a biomasse non risiede nella centrale stessa, ma nella catena di approvvigionamento. La conversione della centrale a carbone stessa per funzionare con la biomassa proveniente da pellet di legno non è tecnicamente difficile, e Drax ci ha riferito che è servito solo un lavoro minimo sulla centrale per l’adattamento al diverso combustibile. Al contrario, Drax ha dovuto fare investimenti significativi per gestire la nuova supply chain in ambiti quali l'approvvigionamento, il trasporto e lo stoccaggio. L'azienda ha sviluppato internamente le proprie competenze nel settore forestale e ha investito in sistemi di gestione della catena di approvvigionamento, come certificazioni e ispezioni. In loco abbiamo potuto vedere quattro cupole a biomassa di 65 metri e una linea ferroviaria dedicata, che trasporta ogni giorno 14 treni. In netto contrasto con le origini l'impianto, che si approvvigionava da miniere di carbone locali, ora ha una complessa catena di fornitura globale che richiede un livello completamente diverso di due diligence”.
 
I vantaggi in termini di sostenibilità delle biomasse rispetto al carbone dipendono da un presupposto fondamentale: il processo nel suo complesso deve essere a emissioni zero, e gli alberi devono assorbire tanto gas serra mentre crescono quanto ne rilasciano quando vengono bruciati. Diversi studi accademici e di ONG hanno evidenziato, tuttavia, che sussistono molte ragioni per cui potrebbe non essere così. Il concetto di neutralità delle emissioni non considera le emissioni della catena di approvvigionamento. Il processo di trasformazione del legno grezzo in pellet è ad alta intensità energetica e la maggior parte del legno di Drax deve essere trasportato per nave e per ferrovia dal Nord America, dove sono situati i principali fornitori.
 
Drax ha sottolineato l'importanza di utilizzare i sottoprodotti dell'industria del legno e della carta, in particolare gli scarti della lavorazione (come gli alberi più deboli, rimossi per sfoltire la volta forestale) e i rifiuti industriali (come segatura e trucioli di legno). Drax ci ha spiegato che questi sarebbero stati comunque bruciati o smaltiti come rifiuti, quindi utilizzarli per la produzione di energia non implica emissioni nette aggiuntive. Nel 2019 Drax ha reso nota l'ambizione di diventare “carbon negative” entro il 2030, eliminando dall'atmosfera più anidride carbonica di quanta ne produca attraverso la propria attività. Oltre a mantenere una catena di approvvigionamento delle biomasse sostenibile, ciò comporterebbe la cattura e lo stoccaggio del carbonio (Carbon capture and storage,CCS) sia per il segmento delle biomasse che per quello del gas. Abbiamo visto un'unità pilota in loco, che attualmente raccoglie una tonnellata di CO2 al giorno; l'azienda intende arrivare fino a 16 milioni di tonnellate all'anno, un programma ambizioso.
 
Il ricorso alle biomasse per prolungare la vita delle centrali a carbone e ridurre le emissioni non è una panacea, considerato che gli impatti dell'intero ciclo di vita della produzione e dell'uso delle biomasse variano ampiamente a seconda della fonte. Se mal gestite, è abbastanza concepibile che le biomasse possano avere impatti climatici più gravi del carbone. L’esperienza di Drax è un valido esempio della sostenibilità delle politiche di approvvigionamento e plaudiamo la loro decisione di annunciare ambiziosi piani per emissioni negative di carbonio. Resta necessario un ulteriore lavoro per valutare se la produzione di energia da biomasse sia realmente a impatto zero e per ridurre le emissioni della catena di approvvigionamento. Abbiamo anche incoraggiato l'azienda a prendere in considerazione piani di emergenza nel caso in cui i costi delle materie prime non scendano al livello sperato e/o il sostegno del governo non sia imminente. Questo include la considerazione del potenziale impatto sulla comunità locale dei diversi scenari di business futuri, utilizzando il Just Transition Framework come quadro per considerare i rischi.

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