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Analisi: la produzione energetica della Cina supererà quella americana nel 2015

where Milano when Lun, 03/12/2012 who roberto

La ricerca di Frost & Sullivan dal titolo “Annual Global Power Generation Forecasts 2012” indica una forte crescita anche di India e area asiatica. Il gas avrà il più alto tasso di crescita, mentre è atteso un crollo del carbone

L’energia prodotta dalla Cina supererà quella del Nord America entro il 2015 e il gas avrà il più alto tasso di crescita tra i combustibili fossili. Sono alcune delle previsioni contenute in un’analisi di Frost & Sullivan, dal titolo “Annual Global Power Generation Forecasts 2012”. Dal  documento emerge che, nei prossimi due decenni, le regioni sviluppate tradizionali (i paesi Ocse) perderanno terreno nella domanda di energia elettrica a favore dei mercati emergenti, la cui rapida crescita è legata a quella di una nuova classe media con buona capacità di acquisto. Le performance maggiori si avranno anche in India e nell’area del Sud-Est asiatico, e la quota combinata di queste zone a forte sviluppo passerà dal 27,5% nel 2010 al 40,1% nel 2030. Anche l’energia nucleare, nonostante alcuni rallentamenti in seguito al disastro di Fukushima, si espanderà in Asia fortemente a causa del gran numero di impianti nucleari attualmente in costruzione.
È prevista una forte crescita anche per le energie rinnovabili, specie per le fonti non idriche (eolica, fotovoltaica, a concentrazione solare, biomassa, geotermica e marina) che vedranno un boom della propria quota di produzione di energia nei prossimi due decenni.
“Paesi emergenti, come la Cina e l’India, fanno ancora forte affidamento sul carbone - afferma Harald Thaler, Industry Director di Frost & Sullivan -. Ciò nonostante, è atteso un crollo della produzione di energia prodotta dalla combustione di carbone nel decennio che segue, a causa del ridimensionamento della capacità dei Paesi sviluppati e di una maggiore diversificazione dei carburanti utilizzati dai Paesi emergenti.”
Nel periodo che va dal 2010 al 2030, la quota combinata delle regioni sviluppate di Unione europea e Nord America nella produzione globale di energia diminuirà dal 48,6% nel 2010 al 37,1% nel 2030. La Russia non avrà gli stessi tassi di crescita a cui assisteranno gli altri paesi Bric, e la sua quota della produzione globale di energia diminuirà gradualmente dal 4,9% nel 2010 al 4,1% nel 2030.
Nel frattempo, la domanda di elettricità tra il 2010 e il 2030 aumenterà maggiormente in India, seguita dal gruppo di nazioni del Sud Est asiatico e dalla Cina. Contemporaneamente, le regioni sviluppate più occidentali (Nord America ed Europa) registreranno una crescita della domanda piuttosto anemica, pari in media all’1% per anno o meno nel periodo, a causa di una popolazione stagnante e dell’utilizzo più efficiente dell’energia che limita la crescita della domanda.
“Considerando il loro status di economie in rapido sviluppo e future superpotenze economiche, non sorprende che la quota di Cina e India della produzione globale di elettricità stia crescendo per tutte le fonti energetiche - osserva Thaler -. Se, da una parte, entrambi i Paesi sono molto forti nell’energia idroelettrica ed eolica, sarà nel gas e nel nucleare che si assisterà a uno sviluppo esponenziale, sebbene i livelli di partenza siano molto modesti.”

La ricerca è scaricabile da http://www.energy.frost.com

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