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Analisi - Se Obama attacca la Siria, il petrolio potrebbe toccare quota 150 $ al barile

where Parigi (Francia) when Lun, 02/09/2013 who redazione

L’ipotesi è degli analisti di Société Générale, che hanno ipotizzato gli scenari di andamento del Brent in seguito a una possibile escalation in Medio Oriente. Nello scenario più ottimista gli analisti prevedono un rialzo di 10 dollari al barile fino a quota 125

Se il Congresso Usa autorizzerà Obama ad attaccare la Siria, scatenando un conflitto che coinvolgerà il Medio Oriente, il petrolio potrebbe aumentare fino a 150 dollari al barile. Lo sostengono gli analisti di Société Générale, che hanno provato ad ipotizzare gli scenari di andamento del Brent. Nello scenario più ottimista gli analisti prevedono un rialzo di 10 dollari al barile, fino a quota 125. La Siria, peraltro, già da due anni a questa parte ha visto scendere sensibilmente la propria produzione di petrolio, passando dai 350 mila barili al giorno ai circa 50mila odierni.
Ma c'è anche uno scenario peggiore. Quello, appunto, che potrebbe portare il Brent fino a quota 150, con un balzo del 50%: è l'ipotesi legata alla produzione dell'Iraq o da qualche altro grande esportatore per un volume compreso tra 0,5 e 2 milioni di barili al giorno. Determinante, in questo senso, sarebbe il ruolo dell'Arabia Saudita, che appoggia l'intervento militare americano e che ha a disposizione una capacità produttiva non utilizzata di 1,7 milioni di barili al giorno che potrebbero compensare, se necessario, il greggio siriano.
L’Unione petrolifera ha già avvertito in questi giorni che “l’acuirsi delle tensioni geopolitiche in Siria negli ultimi giorni sta però determinando un’impennata delle quotazioni internazionali sia dei greggi che dei prodotti raffinati, tornati su valori che non si vedevano dal febbraio scorso. La situazione rimane molto incerta e delicata e gli effetti sulle quotazioni internazionali sono al momento del tutto imprevedibili. E in questo contesto - conclude - il comportamento delle compagnie petrolifere rimane improntato alla massima cautela circa l’evoluzione del quadro internazionale che, si spera, possa rapidamente tranquillizzarsi".

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