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​Australia, il governo approva la costruzione di un terminal a carbone a due passi dalla barriera corallina

where Sidney (Australia) when Lun, 16/12/2013 who michele

Il progetto prevede lo sviluppo di tre grandi terminali di esportazione di carbone e di un impianto di trattamento di gas da carbone che prevedono il dragaggio di 3 milioni di metri cubi di sedimenti, che saranno scaricati nelle acque della barriera. Insorti gli ambientalisti

La corsa all’energia val bene qualche rischio per uno degli ambienti naturali più incontaminati al mondo. Deve aver pensato così il governo conservatore australiano, che ha approvato una serie di grandi progetti minerari lungo la costa prospiciente la Grande barriera corallina, per lo sviluppo di tre grandi terminali di esportazione di carbone e di un impianto di trattamento di gas da carbone che prevedono il dragaggio di 3 milioni di metri cubi di sedimenti, che saranno scaricati nelle acque della barriera.
Il ministro dell'Ambiente Greg Hunt ha però precisato di aver imposto 148 restrizioni ambientali ai progetti, fra cui condizioni molto rigide sulla qualità dell'acqua e sui periodi dell'anno in cui sarà permesso il dragaggio, escludendolo durante i mesi di riproduzione dei coralli.
Gli ambientalisti hanno tuttavia criticato duramente la decisione, ricordando che il Comitato per il Patrimonio Mondiale dell'Unesco sta già considerando di includere la Grande barriera corallina nella lista dei siti del patrimonio mondiale “in pericolo” per l'impatto dei progetti portuali, per il peggioramento di qualità delle acque e per la conseguente moria di coralli.
“Annunciando questo insieme di approvazioni, il ministro Hunt si è fatto beffe delle preoccupazioni del Comitato per il Patrimonio Mondiale”, ha detto la rappresentante di Greenpeace Australia, Louise Matthieson.
Il governo australiano è in rotta di collisione con la comunità internazionale, che ha espresso preoccupazioni per questo genere di progetti. “È un duro colpo per la Barriera, per il turismo e per l'occupazione”, ha aggiunto. Le ha fatto eco il portavoce del WWF Richard Leck, secondo cui nessuno può prevedere scientificamente il pieno impatto del dragaggio sui banchi di corallo. “In un ambiente così vulnerabile, queste approvazioni sono molto pericolose”, ha detto.
 
 

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