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Benzina hot. Botta e risposta consumatori-petrolieri. Bombe e rincari

where Roma when Lun, 30/06/2025 who roberto

L’allarme di Crc e Assoutenti: se chiudesse lo stretto di Hormuz si rischia di pagarla oltre 2 euro al litro. Assopetroli: nessuna speculazione, i prezzi sono liberi e il self service conviene. E interviene il garante.

“La guerra in Iran viene utilizzatapexels-photo-6003970.jpeg come pretesto per fenomeni speculativi, in assenza di impedimenti reali quali il blocco della produzione o la chiusura dello stretto di Hormuz”: così si giustifica l’aumento del prezzo del carburante. Lo denuncia uno studio realizzato dal Centro di formazione e ricerca sui consumi (Crc) con Assoutenti. Ma il peggio, avverte l’analisi, deve ancora venire, con i conflitti in atto che rischiano di avere ripercussioni pesanti per le tasche dei cittadini italiani e delle imprese. Secondo gli analisti, una eventuale chiusura di Hormuz porterebbe il petrolio a 100 dollari al barile: la benzina potrebbe arrivare a costare in media 2,024 euro al litro nel nostro Paese.

Intanto i rialzi registrati dopo le bombe israeliane e americane sull’Iran hanno impattato sui listini, ai massimi da inizio aprile. La benzina self service si è attestata in media a 1,74 euro al litro, il diesel self service a 1,67, mentre la verde servita a 1,88 e il diesel servito a 1,80. Su alcune tratte autostradali la benzina ha sfondato il tetto dei 2,3 euro al litro (servito). Secondo l’Unione nazionale consumatori, in sette giorni - dal 16 al 23 giugno compresi – il pieno di benzina è cresciuto di 2 euro, mentre l’aumento del gasolio è stato di 3 euro e 8 centesimi. La regione più colpita dagli aumenti, secondo i dati ministero delle Imprese, è la Sicilia dove si è segnato un incremento, rispettivamente, di 4,9 cent, pari a 2 euro e 45 cent a pieno per la verde, e di 7,8 cent per il diesel, equivalenti a 3 euro e 90 cent a rifornimento.
 
Assopetroli
“È necessario riportare il dibattito su un piano di chiarezza e verità”, interviene Assopetroli, difendendo i propri player dall’accusa di speculazioni. “In Italia”, scrive in un comunicato l’organizzazione che rappresenta le imprese attive nel settore dei prodotti e servizi energetici, “i prezzi dei carburanti sono totalmente liberalizzati da oltre dieci anni. Ogni impianto applica le proprie condizioni di mercato, stabilite in base a concorrenza, costi operativi e servizi offerti. Non esistono prezzi imposti o calmierati, né alcuna istituzione pubblica può intervenire per fissarli o limitarli. Oggi il self service conviene. La modalità servito è una scelta, non un obbligo”.
Per Assopetroli non è in corso alcuna speculazione: “Parlano i dati, il prezzo medio della benzina in modalità self è in aumento del 3% dall’inizio del mese. Nello stesso periodo, il riferimento della benzina sui mercati del Mediterraneo è salito dell’11%. Inoltre, il prezzo medio del gasolio ha subito un incremento del 4%, a fronte di un aumento del 25% dell’indice di riferimento sui mercati. Invece di alimentare polemiche infondate”, concludono i petrolieri, “invitiamo consumatori, operatori e media a utilizzare gli strumenti disponibili e a promuovere una cultura della mobilità informata e consapevole”.
 
Oscillazioni, non speculazioni
Intanto si muove il ministero delle Imprese. Il garante per la Sorveglianza dei prezzi, i cui poteri sono stati rafforzati con il dl Trasparenza, ha convocato la Commissione di allerta rapida. Che (per ora) tranquillizza: “Si va verso la stabilizzazione dei prezzi alla pompa”, riferiscono fonti interne alla Commissione, e nei prossimi giorni si dovrebbero vedere “possibili riduzioni”.
 
Unem
“Nell’incontro col garante sono stati condivisi dati e andamenti dei prezzi che hanno confermato che il settore ha risposto con puntualità e senza speculazioni, anzi in misura più contenuta rispetto agli aumenti delle quotazioni sui mercati internazionali”, ha commentato Gianni Murano, presidente Unem (Unione energie per la mobilità), al termine della riunione della Commissione di allerta rapida sui prezzi convocata al ministero delle Imprese. “È normale che in momenti di oscillazioni così ampie e rapide dei prezzi a livello internazionale ci sia una leggera isteresi, con tempi di adeguamento differenziati tra i diversi operatori”. Murano ha ringraziato il ministero che “con una dettagliata e puntuale analisi ha fornito tutti gli elementi conoscitivi facendo emergere come sia del tutto inutile e inappropriato alimentare inutili polveroni mediatici, soprattutto in momenti così delicati”.
 
Confrontare i prezzi
I cittadini possono confrontare in tempo reale i prezzi praticati in ogni zona d’Italia sul portale pubblico carburanti.mise.gov.it: uno strumento gratuito per individuare i distributori più convenienti, anche in autostrada.

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