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Quelli del carbone. Nel 2015 importazioni stabili a 20 milioni di tonnellate

where Parigi (Francia) when Lun, 23/11/2015 who michele

Clavarino (Assocarboni): 16 milioni di tonnellate le importazioni di carbone da vapore; 4 milioni di tonnellate il carbone metallurgico e per cemento

Nel 2015 l'Italia importerà 16 milioni di tonnellate di carbone da vapore e 4 milioni di tonnellate di carbone metallurgico e pet coke per cemento, dato stabile rispetto al 2014. Per quanto riguarda il commercio di carbone via mare a livello globale, il 2015 presenta un andamento tendente alla stabilizzazione verso i 1.200 milioni di tonnellate, dopo 10 anni di crescita costante a un tasso del 3,5%, mentre la produzione mondiale di carbone è stimata a circa 7,2 miliardi di tonnellate, anch’essa in linea con il 2014.andreaclavarino.jpg
Questi sono alcuni dei dati sull’andamento del settore nel 2015 anticipati a Parigi da Andrea Clavarino, presidente di Assocarboni, nel corso dell’annuale riunione plenaria del Coal industry advisory board (Ciab).

Parlando della 21° Conferenza delle Parti (Cop21), Andrea Clavarino – delegato del Governo italiano al consiglio Ciab, organo consultivo sul carbone della Aie-Iea (Agenzia internazionale dell’energia) – ha chiesto un accordo sul clima efficace, in grado di integrare gli imperativi ambientali con i legittimi obiettivi di sicurezza energetica, sviluppo economico ed eliminazione di condizioni di povertà. Secondo l'Aie il carbone fornisce il 41% dell'elettricità mondiale ed è una materia prima fondamentale per la produzione di acciaio e cemento: esso fornisce, infatti, rispettivamente il 70% e il 90% dell’elettricità necessaria per la loro produzione a livello mondiale. Inoltre, la capacità di generazione da carbone crescerà dagli attuali 1.805 GW ai 2.843 GW nel 2040. A parere di Clavarino, lo sviluppo di centrali che impieghino tecnologie a elevata efficienza e basse emissioni e l'adozione della tecnologia Ccs per la cattura e lo stoccaggio dell'anidride carbonica rappresentano un passaggio fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di salvaguardia del clima a livello globale.
Dice il presidente dell’Assocarboni che gli operatori italiani del settore hanno mostrato una straordinaria capacità di innovazione: tutte le centrali a carbone presenti in Italia hanno ottenuto la rigorosa certificazione ambientale europea (Emas) e vantano un rendimento medio del 40%, con un picco del 46% registrato dall'impianto di Torrevaldaliga Nord, eguagliato per performance solo da altri due impianti a livello mondiale, presenti in Giappone e in Danimarca.

Secondo le stime della European Power Plant Suppliers Association, se queste tecnologie ad alta efficienza venissero implementate anche nelle oltre 3.000 centrali a carbone ancora inefficienti presenti nei paesi in via di sviluppo, che hanno un’efficienza media del 33%, verrebbero eliminati 1,5 miliardi di tonnellate di CO2 all'anno. Questo risultato consentirebbe una riduzione delle emissioni di CO2 pari a circa due volte e mezzo i 600 milioni di tonnellate già ottenuti grazie all’utilizzo delle fonti rinnovabili, a esclusione dell’idroelettrico, con un costo totale stimato in 120 miliardi di dollari.
"Negli ultimi decenni l'industria del carbone ha fatto enormi passi verso la sostenibilità ambientale. Oggi il carbone garantisce costi contenuti e sicurezza energetica ed è quindi il combustibile ottimale per accompagnare la crescita delle rinnovabili sulla strada della mitigazione dei cambiamenti climatici”, ha concluso Andrea Clavarino.

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Presidente Assocarboni
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