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Carbone. In leggero calo ma per Assocarboni resta “competitivo”

where Roma when Lun, 03/04/2017 who roberto

Il minerale per le centrali elettriche passa da 886 a 883 milioni di tonnellate e il commercio via mare di carbone metallurgico si attesta invece a 246 milioni di tonnellate scambiate, in lieve diminuzione

Nel 2016, pur in calo nell’utilizzo, il estrazionecarbone.jpgcarbone si conferma la fonte leader nella produzione di energia elettrica, con una quota rispettivamente del 40% a livello mondiale e del 26% su scala europea. Il commercio internazionale di carbone via mare si mantiene stabile nel 2016, rispetto al 2015, dopo 10 anni di crescita al 5% annuo.  "Il carbone non è un nemico da combattere". Lo afferma il presidente di Assocarboni, Andrea Clavarino, in occasione del convegno "Sistema elettrico italiano: proposte per la pianificazione energetica". Secondo l'associazione, "se l'Italia continua a ignorare il contributo del carbone nella produzione di energia elettrica competitiva, il suo tessuto industriale, specialmente nelle attività energivore (come acciaio, ceramica, carta e vetro) sarà a rischio rispetto ai competitor europei che pagano l'elettricità la metà, perché alimentata ancora principalmente da carbone e nucleare". L'associazione degli operatori del carbone spiega che, rispetto al 26% dell'Europa, l'Italia è l'unico Paese con quota di utilizzo di questo combustibile nel mix elettrico molto bassa (12%) e propone una strategia sul modello di quella degli Stati Uniti e di altri paesi che passa per "mantenere le quote di carbone, impiegato attraverso le migliori tecnologie di combustione, incrementare le rinnovabili e utilizzare invece meno gas, costoso e con significative implicazioni in termini di sicurezza degli approvigionamenti".
Secondo il presidente dell'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico, Guido Bortoni, "quello che potrebbe essere un roblema enorme su scala nazionale diventa diluito in un'ottica comunitaria, così come tutti i mix energetici nazionali diversi dal nostro possono divenire opportunità per noi". Si tratta di capire "come facciamo a mettere insieme a livello europeo le risorse e come facciamo, poi, ad adottare gli strumenti giusti che guidino operatori al raggiungimento di obiettivi collettivi. Finora l'Europa, in questo campo della strumentazione, non ha dato il meglio di sé", conclude Bordoni citando il caso dell'Emission trading system Ets, "uno strumento che ha fallito e sta fallendo in termini di raggiungimento dei suoi obiettivi perché si è dimostrato impotente nello spingere i comportamenti degli operatori".
In particolare, il carbone da vapore passa dalle 886 milioni di tonnellate scambiate del 2015 alle 883 milioni di tonnellate nel 2016, saldo dell’aumento delle importazioni dei Paesi del Sud-Est asiatico e del declino dell’import in Europa, determinato dal forte decremento nel Regno Unito. Il commercio via mare di carbone metallurgico si attesta invece a 246 milioni di tonnellate scambiate, in lieve diminuzione rispetto ai 249 milioni del 2015, principalmente a seguito del declino delle importazioni europee, pari a 34 milioni di tonnellate (-9%), a sua volta generato dai bassi prezzi dell’acciaio.

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