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Caro energia, ecco cosa ha deciso il Consiglio dei ministri su bollette, gas e rinnovabili

where Roma when Lun, 21/02/2022 who luca

Al via il decreto legge che contiene le misure urgenti per il contenimento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili

Quasi 8 miliardi, di cui circa 5,5 saranno draghi.jpgdestinati a fare fronte al caro-energia e la restante parte invece a sostegno delle filiere produttive che stanno soffrendo maggiormente in questa fase. È quanto stanzierà il Governo, secondo il decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri venerdì 25 febbraio su proposta del Presidente Mario Draghi e dei Ministri della giustizia Marta Cartabia, dell'economia e delle finanze Daniele Franco, dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, della transizione ecologica Roberto Cingolani, che introduce misure urgenti per il contenimento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali.
 
Primo intervento: calmierare le bollette
L'intervento si divide in due parti: da un lato le misure per calmierare nel breve tempo i costi delle bollette energetiche; dall’altro lato le misure che consentono nel futuro di evitare altre crisi come quella in corso, per esempio con l'aumento della produzione nazionale di energia. Il governo è già intervenuto per ridurre la pressione per il "caro bollette" con 1,2 miliardi (III trimestre 2021), 3,5 miliardi (IV trimestre 2021) e 5,5 miliardi (I trimestre 2022). Con questo nuovo decreto vengono prorogate le misure già in essere, come l'azzeramento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW, nonché alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico, la riduzione dell'Iva al 5% e degli oneri generali per il settore gas, il rafforzamento del bonus sociale per le famiglie con ISEE di circa 8.000 euro o di 20.000 nel caso di famiglie numerose e il credito d'imposta per le imprese energivore.
 
Contributo per i gasivori, produzione gas
Viene inoltre introdotto un nuovo contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta, in favore delle imprese gasivore. È inoltre previsto l'incremento della produzione nazionale di gas allo scopo di diminuire il rapporto importazione/produzione, da utilizzarsi a costo equo per imprese e PMI. "Fra ciò che è già in produzione e ciò che possiamo aumentare, possiamo arrivare a un portafogli di circa 5 miliardi di metri cubi, che essendo gas prodotto da giacimenti nazionali, con opportune regole, attraverso il gruppo Gse potranno essere sostanzialmente distribuiti ad un prezzo estremamente più vantaggioso rispetto a quello normale di mercato", ha spiegato Cingolani. C'è poi l'obiettivo di un'ottimizzazione generale degli stoccaggi, per partire sempre dal 90% minimo di riempimento. È previsto l'aumento della produzione di carburante sintetico e supporto al suo utilizzo in settori strategici, come ad esempio trasporti e aerei.
 
Semplificazioni per fotovoltaico
Il decreto interviene anche sulle rinnovabili e prevede, ha spiegato il ministro della Transizione Roberto Cingolani, una "formidabile semplificazione per gli impianti di natura rinnovabile, prevalentemente fotovoltaico". Si tratta di facilitare al massimo l'espansione di tecnologie fotovoltaiche, prevalentemente per autoconsumo per impianti sino a 200mila KW, si farà un modulo unico". C'è un fondo "per aiutare le piccole e medie imprese affinché queste azioni vengano implementate". Infine, c'è una semplificazione importante anche per altre attività rinnovabili, come per esempio il geotermico, per impianti sotto 2 megawatt, sia per uso termico che per uso di produzione elettrica".
 
Politica industriale: automotive e microprocessori
Per quanto attiene al sostegno alle filiere produttive, il decreto interviene in particolare su due settori che sono interessati da grandi trasformazioni in corso: automotive e microprocessori. Automotive - Il provvedimento stanzia risorse pluriennali, fino al 2030, con l'obbiettivo di favorire la transizione verde, la ricerca, la riconversione e riqualificazione dell'industria del settore automotive. Sono inoltre previsti incentivi all'acquisto di veicoli non inquinanti. Capitolo microprocessori: sono in arrivo fondi pluriennali, fino al 2030, per la produzione nazionale di microchip e viene ampliato l'ambito di interventi di riqualificazione e adeguamento strutturale delle competenze dei lavoratori finanziabili con il Fondo nuovo competenze; infine, si incrementa il fondo per l'adeguamento dei prezzi, inserendo specifiche norme in materia di revisione dei prezzi dei materiali nei contratti pubblici in essere.
 
Investimenti al Sud
Previsto per il 2022-2023 un fondo da 290 milioni destinato al credito di imposta per gli investimenti in energie rinnovabili ed impianti di efficienza energetica nelle regioni dell’Italia meridionale, ovvero Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Per l’automotive, c’è un miliardo all'anno per 8 anni, destinati ad accompagnare il processo di transizione. "L'intervento pubblico è importante, ma l'iniziativa privata lo è di più: questo serve a convincere a investire a fianco dello Stato", spiega il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti. In arrivo anche il decreto che stabilirà gli incentivi per acquisto di autovetture ecologicamente compatibili che, e soprattutto in fase di transizione, saranno - oltre che elettriche – anche ibride.

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