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Centrali a carbone, il 42% degli impianti nel mondo è in perdita

where Londra (Inghilterra) when Lun, 03/12/2018 who roberto

Una ricerca di Carbon Tracker ha condotto un’analisi globale su quasi 7mila centrali a carbone. Al 2040 la quota di impianti non profittevoli salirà al 72%

Più di 4 su 10 centrali a carbone del centrale-carbone_0.jpgmondo lavorano in perdita. Lo sostiene una ricerca di Carbon Tracker, think tank londinese sulla transizione energetica. Secondo lo studio, il 42% delle centrali a carbone mondiali già oggi non è più profittevole a causa degli alti costi del combustibile. Al 2040 questa percentuale potrebbe raggiungere il 72%: i prezzi delle emissioni e le normative sull'inquinamento atmosferico già esistenti faranno alzare i costi, mentre i prezzi dell'elettricità dalle centrali eoliche e solari continueranno a scendere. Ogni futura normativa poi renderebbe il carbone ancora meno profittevole.

Il think tank ha condotto la prima analisi globale sulla profittabilità di 6.685 centrali a carbone nel mondo, che rappresentano il 95% di tutta la capacità operativa (1.900 GW) e il 90% della capacità in costruzione (220 GW). Carbon Tracker calcola che costi di più gestire il 35% delle centrali a carbone piuttosto che costruire nuovi impianti a fonti rinnovabili. Al 2030 costruire nuove centrali pulite sarà più conveniente che continuare a far funzionare il 96% delle centrali a carbone esistenti oggi e in programma. La Cina potrebbe risparmiare 389 miliardi di dollari chiudendo gli impianti, in linea con l'Accordo di Parigi, invece di continuare a sfruttarli. L'Unione europea potrebbe risparmiare 89 miliardi, gli Stati Uniti 78 miliardi e la Russia 20.

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