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Clima. La Banca europea approva lo stop ai finanziamenti a tutte le fossili (gas compreso)

where Roma when Lun, 18/11/2019 who roberto

A partire dalla fine del 2021 la BEI non finanzierà più alcun progetto riguardante la produzione di energia da combustibili fossili

La Banca europea per gli investimenti (Bei)bei.jpg bloccherà i finanziamenti alle fonti fossili dalla fine del 2021. L'istituto, dopo aver già chiuso al carbone, allarga così lo stop agli altri combustibili fossili, compreso il gas naturale. È la prima banca multilaterale a prendere una decisione del genere. 19 governi europei, Italia inclusa, hanno sostenuto il bando.
 
“A partire dalla fine del 2021 la BEI non finanzierà più alcun progetto riguardante la produzione di energia da combustibili fossili - si legge sul sito della Bei. E ancora - . In futuro, i finanziamenti saranno finalizzati ad accelerare l'innovazione nel settore dell'energia pulita, dell'efficienza energetica e delle energie rinnovabili. Nel decennio 2021-2030, i finanziamenti del Gruppo BEI mobiliteranno 1.000 miliardi di euro di investimenti sostenibili nei settori dell'ambiente e dell'azione per il clima. A partire dalla fine del 2020, tutte le attività di finanziamento del Gruppo BEI saranno perfettamente in linea con gli obiettivi dell'Accordo di Parigi”.
 
“Il clima è la priorità politica del momento”, ha commentato il Presidente del Gruppo BEI Werner Hoyer. “Gli scienziati calcolano che, di questo passo, entro la fine del secolo vi sarà un aumento della temperatura di 3-4°C. Se questo dovesse accadere, vaste aree del nostro pianeta diventerebbero inabitabili, con conseguenze disastrose per la popolazione a livello mondiale. Già da diversi anni la Banca dell'UE è diventata la Banca per il clima dell'Europa. Ma oggi ha deciso di fare il salto di qualità per quanto riguarda le sue ambizioni in questo campo. Smetteremo di finanziare i combustibili fossili e lanceremo la più ambiziosa strategia di investimento per il clima che un'istituzione finanziaria pubblica mondiale abbia mai adottato”.
 
Il Presidente Hoyer ha poi sottolineato l’urgenza di una collaborazione a riguardo, aggiungendo: “Vorrei ringraziare gli Stati membri dell'UE in quanto azionisti della Banca per lo spirito di collaborazione mostrato negli ultimi mesi. Non vediamo l'ora di avviare una stretta cooperazione con loro e con il Consiglio dei ministri dell'UE, la Commissione europea, il Parlamento europeo, le istituzioni internazionali e finanziarie nonché, soprattutto, con il settore privato, che consenta di sostenere la realizzazione di un'economia europea climaticamente neutra entro il 2050”.
 
A favore - "Questa decisione mostra la distanza tra le analisi finanziarie, che ormai incorporano i rischi del cambiamento climatico, e gli interessi delle lobby dei fossili che continuano a ritardare una transizione energetica sempre più urgente. Mentre Venezia va sott'acqua anche per i cambiamenti climatici, è assurdo votare per il bando dei finanziamenti al gas e sostenere un Piano Nazionale Integrato per Energia e Clima (PNIEC) che promuove il gas, che la Bei inserisce correttamente tra i combustibili fossili da bandire" afferma Alessandro Gianni, direttore delle campagne di Greenpeace Italia. "La scelta di continuare a finanziare gasdotti fino al 2021 contraddice l'impegno europeo di arrivare a zero emissioni di CO2 al 2050. L'emergenza climatica è sotto i nostri occhi ogni giorno, non possiamo spendere più un euro di soldi pubblici nel sostegno alle fonti fossili, le altre banche pubbliche e commerciali seguano l'esempio della BEI".
 
Contro - L’europarlamentare Massimiliano Salini (FI/PPE) ha detto che il voto dell’Italia sulla BEI è sbagliato perché il Governo non difende le nostre aziende”. Il Ministro Gualtieri, votando a favore dello stop al finanziamento ai combustibili fossili da parte della BEI, compie un grande errore e dimostra totale assenza di politiche energetiche del governo. L’Europa e l’Italia già hanno fatto tanto per la sostenibilità ambientale, mentre altri paesi come la Cina proseguono a inquinare senza rispettare nessuna regola. Non solo questo, ma per essere più realisti del Re non si sono nemmeno accorti che con questa votazione mettono in difficoltà le società italiane del settore energetico che vedranno bloccati i suoi progetti. Questo governo con le sue scelte anti-industriali sta seriamente mettendo in pericolo il futuro del nostro Paese.

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