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La Commissione Ue vuole eliminare i sussidi ai combustibili fossili

where Bruxelles (Belgio) when Lun, 19/10/2020 who roberto

I sussidi ai combustibili fossili dovranno essere gradualmente eliminati, lo dice la Commissione europea nel rapporto sull’unione dell’energia

I sussidi ai combustibili fossili dovrannodenaro.jpg essere gradualmente eliminati: lo dice la Commissione europea nel rapporto sull’unione dell’energia.
Nel 2018 il totale dei sussidi a tutte le fonti di energia ammontava a 159 miliardi di euro, in aumento del 5% rispetto al 2015: più della metà di essi andavano a sostegno della transizione verso l’energia pulita, con un pacchetto di misure per le rinnovabili nel triennio 2015-2018.
Le sovvenzioni ai combustibili fossili, che nel 2018 ammontavano a 50 miliardi (rappresentando un terzo di tutte le sovvenzioni Ue), sono state invece relativamente stabili nell'ultimo decennio, con un picco di 53 miliardi nel 2012, ma hanno ripreso di circa il 6 % all’anno dal 2015 fino al 2018. Tuttavia, alcuni Stati come Austria, Danimarca, Estonia e Ungheria sono andati contro questa tendenza generale e hanno ridotto in modo significativo i loro stanziamenti in materia. Di qui la necessità, rilevata dalla Commissione, “di intensificare gli sforzi per ridurre e reindirizzare i sussidi dal consumo dispendioso di energia verso misure che promuovono la transizione energetica”.
 
Emissioni di gas serra

Per quanto riguarda la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 20% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020, la Ue ha superato l’obiettivo: le emissioni totali di gas serra sono al livello più basso dal 1990, principalmente a causa della diminuzione delle emissioni dall'approvvigionamento energetico. Ciò si riflette in un forte calo delle emissioni delle attività coperte dal sistema di scambio di quote di emissioni della Ude (Ets), mentre le emissioni delle attività non coperte dall'Ets sono generalmente rimaste stabili per diversi anni. Allo stesso tempo, le emissioni dell'aviazione internazionale hanno continuato ad aumentare negli ultimi 5 anni (fino allo scoppio della crisi Covid-19). Dopo una diminuzione delle emissioni tra il 2007 e il 2013, anche le emissioni complessive dei trasporti sono aumentate in ciascuno degli ultimi cinque anni.
 
Rinnovabili sulla buona strada, ma non in tutti i Paesi
La quota di energia rinnovabile nel mix energetico ha raggiunto il 18,9% nel 2018 e la Ue è sulla buona strada per raggiungere i suoi obiettivi di energia rinnovabile per il 2020 e dovrebbe raggiungere una quota di energia rinnovabile compresa tra il 22,8% e il 23,1% nel 2020. La stragrande maggioranza degli Stati membri raggiungerà o addirittura supererà i propri obiettivi, ma tre Stati membri (Belgio, Francia e Polonia) corrono il grave rischio di non riuscirci. Inoltre, due Stati membri (Olanda e Lussemburgo hanno un moderato rischio di non raggiungere l'obiettivo.
 
Consumi energetici
Nel 2018, l'andamento del consumo di energia non era sulla buona strada per l'Europa per raggiungere gli obiettivi del 2020. Tuttavia, un'analisi preliminare mostra che il calo significativo della domanda di energia creato da COVID 19 potrebbe portare l'Europa a raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica del 2020. Poiché la riduzione del consumo di energia non è stata determinata da misure strutturali ma da una situazione economica imprevista ed eccezionale, questa dovrebbe essere una situazione temporanea. È quindi importante intensificare gli sforzi a livello di Stati membri e di UE per aumentare l'efficienza energetica e non tornare ai livelli di consumo energetico precedenti alla crisi del COVID-19. A tal fine, la Commissione ha lanciato l'ondata di rinnovamento e rivedrà le direttive sull'efficienza energetica e sulla progettazione ecocompatibile. Negli ultimi anni l'UE ha compiuto buoni progressi nel rafforzamento dei mercati interni dell'elettricità e del gas, sebbene sia necessario lavorare per garantire un'ulteriore integrazione dei mercati. Nel settore dell'elettricità, il pacchetto Energia pulita per tutti gli europei, e in particolare le nuove regole di progettazione del mercato elettrico (adottate nel 2019), hanno aperto la strada per affrontare meglio i mercati dominati dalla produzione di energia rinnovabile.
 
Nel 2020 i costi delle importazioni si sono ridotti per il calo di consumi e prezzi 

La quota di spesa per l’energia delle famiglie europee è diminuita gradualmente negli ultimi anni. Le famiglie spendono ora in energia una quota paragonabile a quella che spendevano prima della crisi del 2008. Detto questo, la povertà energetica rimane una sfida per la Ue. Nel 2018, le famiglie più povere d'Europa hanno speso per l'energia (in media) l'8,3% della loro spesa totale e fino al 15-22% in alcuni Stati membri dell'Europa centrale e orientale. La Commissione ha pubblicato anche la prima relazione sullo stato di avanzamento della competitività (basata su un'analisi completa alla base della transizione verso l'energia pulita) che mostra come l'industria europea sia riuscita a cogliere l'opportunità generata dalla crescente domanda di tecnologie in questo settore. La competitività del settore sta superando quella derivante dalle tecnologie convenzionali di fonte energetica in termini di valore aggiunto, produttività del lavoro, crescita dell'occupazione e tassi di penetrazione. Inoltre, in termini di pil, il settore dell'energia pulita sta acquisendo importanza nell'economia mentre l'importanza delle fonti energetiche convenzionali sta diminuendo.

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