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​Consumi in calo e crisi internazionale. A rischio tutte le raffinerie

where Gela (Caltanissetta) when Mar, 22/07/2014 who redazione

Potrebbero chiudere 6 o 7 dei 12 impianti italiani

Non è a rischio solamente la raffineria Eni di Gela ma potrebbero chiudere tutte le raffinerie italiane. “Ciò che sta accadendo alla raffinazione italiana, e in particolare alla raffineria di Gela, per quanto doloroso e preoccupante, non deve sorprendere perché è il naturale epilogo del diffuso disinteresse in cui in questi anni tale crisi è maturata”, dice per esempio il presidente dell'Unione Petrolifera, Alessandro Gilotti.
Sono a rischio tutte le raffinerie italiane, anche le più moderne ed efficienti, a causa di una competizione internazionale distorta su cui grandi responsabilità hanno le istituzioni europee, e di una crisi dei consumi particolarmente acuta nel nostro Paese.
“È ormai in atto un processo di delocalizzazione della raffinazione verso Paesi che non hanno gli stessi vincoli sociali e ambientali, il che porta con sé il rischio di vedere crescere la nostra dipendenza dalle importazioni non solo di greggio, ma anche di benzina e gasolio, e aggravare il problema ambientale. Se non dovesse esserci una ripresa e facendo riferimento ai recenti dati relativi ai primi sei mesi dell'anno - prosegue Gilotti - nel 2014 i consumi petroliferi italiani dovrebbero attestarsi intorno a 56 milioni di tonnellate, a fronte di una capacità di raffinazione di 99 milioni di tonnellate e dunque con un surplus di oltre 40 milioni di tonnellate, ossia l'equivalente di 6-7 raffinerie come quella di Gela su un totale di 12, che i flussi di esportazioni non riusciranno mai a compensare".
Secondo Gilotti, quindi, "parlare di investimenti in questa situazione non è possibile”.

immagini
La raffineria Eni di Gela
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