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La Croazia liberalizza le trivelle in Adriatico. Via libera alle ricerca di oil e gas

where Zagabria (Croazia) when Mar, 14/05/2013 who roberto

Il governo di Zagabria prevede una semplificazione delle procedure burocratiche necessarie ad ottenere permessi per la ricerca e lo sfruttamento di risorse di idrocarburi gassosi e liquidi. Fino ad oggi era tutto nelle mani della monopolista Ina. Secondo il ministro dell’Economia, lo Stato potrebbe “ricavare miliardi di dollari”

La Croazia si appresta a liberalizzare il settore della ricerca e dell'estrazione di risorse naturali di metano e di petrolio sul suo territorio, incluso il sottofondo marino nell'Adriatico, che finora era monopolio della società petrolifera nazionale Ina.
Il governo di Zagabria ha inviato al parlamento un ddl sugli idrocarburi che prevede una semplificazione delle procedure burocratiche necessarie ad ottenere i permessi per la ricerca e lo sfruttamento di risorse di idrocarburi gassosi e liquidi. La legge, che dovrebbe essere approvata nei prossimi due mesi, prevede l'istituzione di un'agenzia governativa che indirà i bandi di concorso, decidendo a chi assegnare le concessioni, che potranno avere una durata massima di trent'anni. L'ultima istanza per autorizzare un simile investimento resta comunque il governo. Una prima gara internazionale dovrebbe essere indetta entro la fine di quest'anno.
Secondo il governo,  la vecchia legge non stimolava la ricerca di gas e petrolio perché a un investitore che potenzialmente trovasse dei giacimenti non era automaticamente garantito anche il loro sfruttamento, ma era previsto un nuovo concorso. Secondo il ministro dell'Economia, Ivan Vrdoljak, alcuni grandi gruppi internazionali hanno già a varie riprese manifestato il loro interesse in questo ambito, e se solo alcuni di questi investimenti si realizzassero “lo Stato croato potrebbe ricavarne miliardi di dollari”.
Il ministro ha ricordato anche che nella parte croata dell'Adriatico in questo momento sono attivi solamente 15 punti di estrazione, mentre in quella italiana ce ne sono 180. “Trattandosi di un sottosuolo geologicamente identico, non ci sono ragioni per dubitare del fatto che anche la parte croata del mare nasconda ricchi giacimenti di idrocarburi'', ha detto, indicando soprattutto ricchi giacimenti di gas.

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